Da ormai dieci anni siamo mediaticamente bombardati dal terrorismo; dopo l’ undici settembre per anni i governi, quello americano in testa, ci hanno convinto, con un appropriato lavaggio del cervello, dell’ importanza di colpire non tanto il terrorismo, ma tutti quei bracci economici che servivano a finanziarlo.
Quest’ anno il governo americano ha preteso dall’ Europa la consegna di tutti i dati finanziari giustificando l’ operazione proprio con la lotta al terrore, ritenendola un’ azione indispensabile a raggiungere lo scopo di salvarci tutti.
Quindi siamo tutti terrorizzati dai terroristi, e per questo dobbiamo assolutamente controllare tutto, e sapere tutto di tutti, dobbiamo scavare nei conti di tutti perché è li dentro che si annidano i finanziatori di questa macchina di morte.
In questi dieci anni ci hanno seguito ovunque, hanno controllato i nostri movimenti, hanno controllato i nostri acquisti, hanno controllato le nostre telefonate, le nostre mail e tutto ciò che ci riguarda.
Hanno controllato tutti noi per proteggerci dal male assoluto.
Trovo molto buffo, consentitemelo, anche se non c’ è nulla da ridere, quanto sia semplice con una piccola ricerca in rete trovare chi questa sanguinosa organizzazione la finanzia alla luce del sole senza preoccuparsi minimamente di nascondere nulla.
Il Saudi BinLadin group e’ un colosso finanziario che opera, oltre che nel campo delle grandi opere pubbliche, anche nell’ editoria e nelle telecomunicazioni; gruppo del quale proprio Osama era azionista conosciuto ai tempi in cui ancora non era il re del terrore, ma un anticomunista che si batteva al fianco degli americani contro l’ occupazione mediorientale dei sovietici.
Holding ora guidata ufficialmente da uno dei fratelli di Osama: Bakr bin Laden.
La S.B.G. sta stringendo accordi finanziari con la general contractor italiana delle grandi costruzioni pubbliche, la Impregilo, proprio per la prossima costruzione del ponte sullo stretto.
Si proprio lei la costruttrice dei più grandi scempi italiani tra i quali troviamo: l’ impianto Mose di Venezia, L’ alta velocità tra Bologna e Firenze e quella tra Torino e Milano, il passante di Mestre, l’ autostrada Salerno Reggio Calabria e tantissime altre, tra le quali anche l’ ospedale aquilano crollato come un castello di carte durante il terremoto.
La Impregilo è controllata dal gruppo I.G.L.I. s.p.a. che ne detiene il 30%. Quest’ ultima a sua volta e’ divisa in parti uguali tra Autostrade s.p.a.(di proprietà della famiglia Benetton), Argo Finanziaria(di proprietà della famiglia Gavio) e l’ immobiliare Lombarda(di Proprietà di Salvatore Ligresti).
Il restante 70% di Impregilo è in mano a numerosi istituti di credito ed assicurazioni italiane ed estere.
Già sicura la partecipazione della società italiana alla gara per la costruzione di due mega impianti di dissalazione da 4 miliardi di dollari in Arabia Saudita.
Il ponte sarà quindi finanziato da chi, secondo i Governi che ci guidano, avrebbe con certezza demolito il monumento americano al capitalismo: Il World Trade Center; in cui hanno perso la vita più di tremila persone.
Chi aveva paura che il ponte nascesse sotto il segno delle mafie ora può finalmente dormire sonni tranquilli.
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lunedì 13 dicembre 2010
lunedì 6 dicembre 2010
Quando le informazioni non informano (Reprise)
L’ intelligence di tutto il pianeta lo cerca, ma nessuno lo trova; Julian Assange continua a sfuggire lasciando cadere dietro di se le briciole che attireranno tutti noi in trappola.
Ancora non mi sono chiare quali siano queste rivelazioni straordinarie, come dissi Venerdì, tra i vari festini e i vari pettegolezzi da condominio non ho trovato nulla che già non sapessi o che già non sospettassi.
Ora siamo nella fase della minaccia di diffusione da parte del ricercato numero uno del momento di CIA ed Interpol, diffusione di dati che farebbero cadere, secondo i suoi più stretti collaboratori, due delle più grandi banche mondiali nel giro di una notte.
Mentre le agenzie che tengono d’ occhio tutti noi ininterrottamente non riescono a trovarlo.
L’ altro giorno espressi le mie perplessità sulla corsa alle banche che dovrebbe avvenire proprio domani, collegandola direttamente con il caso Wikileaks, penso sia stato trovato azzardato da molti tale accoppiamento che invece a me personalmente, spinto dalle mie stesse domande, era venuto come naturale.
http://itremoschettierimyblog.wordpress.com/2010/12/03/quando-le-informazioni-non-informano/
Quindi in piena crisi economica mentre l’ eurozona sta mostrando tutti i suoi limiti, Questa corsa alle banche così pubblicizzata potrebbe portare gli istituti di credito ad accorciare il guinzaglio con il quale sempre più ci strangolano.
E noi ricoperti da notizie di gossip mondiale, di cui eravamo già a conoscenza, inebriati dalla sensazione di essere furbi e molto informati, rischiamo di cadere impreparati l’ ennesima volta.
Mossi dalla buonafede, forse, che ci annebbia un po’ la vista.
Le banche sono associazioni mafio-massoniche potentissime ed io credo che essere cittadini informati non basti per riuscire a combatterle, prima ci dobbiamo appropriare del potere politico, ora in mano alle stesse corporazioni, e senza quello svuotarle non servirà ad altro che bloccare l’ economia con conseguenze disastrose.
Traduzione a cura di Konstantin Levin dell’ articolo di Jane Burgermaister.
Update riguardante l’emergenza: i dati sulle banche che wikileaks vuole far filtrare causeranno il collasso economico e potrebbero innescare leggi di emergenza.
I dati di Wikileaks per portare le maggiori banche degli Stati Uniti al collasso causando un contraccolpo sismico all’economia globale.
Le banche chiuderanno, le attività si troveranno impantanate e leggi di emergenza saranno implementate.
Anche la corsa alle banche programmata per il sette di dicembre potrebbe causare il collasso del sistema finanziario.
L’ euro si sta sgretolando più velocemente del previsto, ma una ben gestita divisione dell’eurozona non causerà una catastrofe.
Julian Assange di Wikileaks ha detto al magazine Forbes che ha in programma di pubblicare documenti interni delle banche che potrebbero far collassare “una o due” delle maggiori banche americane secondo il Wall Street Journal.
Quello che omette è che causare il collasso di due banche maggioritarie significa far collassare con loro l’intero sistema finanziario causando una corsa alle banche ed un caos comparabile a quello del 1931. Una irresponsabile chiamata fatta amche da Max Keiser colui che ammise in uno spettacolo radiofonico di aver venduto il suo ufficio nel World Trade Center appena prima dell’undici settembre. Anche Keiser non avverte le persone del fatto che una corsa alle banche causerebbe l’immediato collasso dell’economia e la chiusura delle banche lasciando le persone senza soldi o cibo.
Chi beneficia da tale catastrofe che chiunque abbia una piccola base di economia può prevedere?
L’euro collassa ad una velocità spaventosa. La fine dell’eurozona potrebbe distruggere l’unione europea e nel processo i suoi architetti, le potenti banche e le dinastie come quella dei reali olandesi.
Creare un collasso economico può servire per implementare misure di emergenza che esistono già a livello teorico, addirittura la legge marziale potrebbe essere una delle strade intraprese da banchieri e corporazioni per salvare l’eurozona e l’Unione Europea.
Assange è veramente una spia doppiogiochista che cerca di costruire un evento false-flag per realizzare un crimine economico? Di certo dovete chiedervi quale ragione abbia per voler distruggere l’economia globale con il pretesto di informare le persone della corruzione del sistema bancario di cui tutti siamo già consapevoli viste le prove, le investigazioni e tutto il resto.
Chiunque osservi con occhio critico le attuali rivelazioni di Wikileaks trova più che altro gossip o argomentazioni molto adatte ai media di main stream. Cosa c’è veramente, in quelle rivelazioni, che vale la pena relazionare? Perché queste notizie triviali sono sparse qua e la su tutti i media controllati e perché vengono promosse da rivenditori di notizie di seconda mano conosciuti per aver preso parte all’operazione CIA mokingbird che si occupava di tenere sotto controllo le informazioni destinate al pubblico?
Scopriamo dalle rivelazioni di wikileaks che il ministro della difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg è considerato un “buon amico dell’America”. Quest’uomo dopotutto è un membro del Council on Foreign Relations, quindi dov’è la sorpresa?
Scopriamo che il principe Andrea non può decidere se rimproverare o meno giornalisti e poliziotti per il loro essere corrotti o se invece prendersela con paesi come la Francia, per la loro corruzione. Quest’uomo è membro di una famiglia reale, nessuno si è mai aspettato da lui una visione coerente del mondo.
Scopriamo che gli impiegati dell’unione europea sono spiati, Purtroppo è risaputo che siamo tutti più o meno spiati.
Quando ho cercato nei file di Wikileaks qualcosa che riguardasse l’Austria, l’unico documento che ho trovato è stato un “cablogramma” che diceva che gli Iraniani nascondono piani per la costruzione di un reattore nucleare.
Avendo io una conoscenza che lavorava all’agenzia internazionale per l’energia atomica a Vienna so che ci sono documenti di Washington che classificano il programma nucleare iraniano come civile e poco minaccioso. Mi domando perché non ci sia nessuna riferimento a tali documenti su Wikileaks.
Il cablogramma che riguarda il reattore nucleare non fa altro che implementare l’agenda globalista che ha bisogno di più guerre in medio-oriente. Stanno dando ai media corporativi una scusa per spostare l’attenzione lontano dalla crisi dell’eurozona.
Coloro che controllano Assange hanno forse deciso di fare un passo avanti data la velocità con la quale l’eurozona si sta sgretolando? Hanno deciso che hanno bisogno della legge marziale, e ne hanno bisogno in fretta? Chi poteva essere in una posizione più adatta di quella di Assange per generare un false flag economico, tutti i governi gli danno la caccia, e nessuno riesce a prenderlo o fermarlo. Possibile che Assange non abbia valutato le conseguenze che scaturirebbero dal crollo di una banca o due ed il conseguente arresto del sistema economico senza preparare o avvertire nessuno di quello a cui un gesto del genere porterebbe?
E perché il magazine Forbes, il più rinomato tra gli outlet di notizie dei globalisti dovrebbe allegramente pubblicare l’avviso che Assange sta per pubblicare dati che causeranno una corsa alle banche ed il collasso economico nel giro di una notte facendo scattare leggi di emergenza o addirittura la legge marziale.
Per ulteriori notizie riguardanti i crimini economici di Assange vedere qui
http://online.wsj.com/article/SB10001424052748703994904575647180698155858.html?mod=googlenews_wsj
Jane Burgermeister birdflu666.wordpress.com
link al sito originale
http://birdflu666.wordpress.com/2010/12/01/is-wikileaks-a-cia-operation-engineering-global-economc-meltdown/#more-3730
sabato 4 dicembre 2010
Quando le informazioni non informano.
Da qualche giorno come tutti sapranno siamo stati bombardati da questo bel biondino: Julian Assange.
La popolazione gongolava coccolata da una pioggia di notizie che, anche se a me personalmente non stupivano, sembravano raccontare cosa davvero c’ è dietro al mondo, cosa muove davvero i governi e cosa davvero noi stiamo vivendo.
Così mentre moltissimi siti, giornali e telegiornali mostravano al mondo una verità che per me ed alcuni altri sembrava tutt’ altro che nuova, il resto delle persone affascinata si lasciava ubriacare.
Wikileaks ha di fatto raccontato aria fritta, parlando di Berlusconi e dei propri rapporti con Putin, dei vari capi di stato, di Gheddafi e della sua ipocondria, ma pensate davvero che queste notizie fossero indispensabili?
Ditemi ora voi sapete di più?
Non sapevate forse già dei festini di Berlusconi, non sapevate forse già che la Russia era proprietà di Putin e che Dmitri Medvedev era solo un suo sottoposto, non sapevate già che la guerra in Medio oriente non era una missione di pace senza secondi fini.
Da un mesetto in rete gira un evento in cui un ex calciatore (Erik Cantonà) invita tutto il mondo a ritirare i propri soldi dalle banche.
Ma perché pubblicizzarlo in quella maniera? Non siamo forse stati già testimoni della fine che fanno quelli che si sono ribellati al sistema.
La mia personale convinzione è che questo “evento” sia soltanto una prova di stress attuato dalle stesse grandi banche, non quelle che si trovano nelle nostre città, non Unipol, Unicredit o il monte dei paschi di Siena; bensì le grandi banche, quelle che muovono le fila, quelle che muovono i governi, le stesse che stampano i soldi che noi abbiamo in tasca, quelle stesse banche che finanziano le guerre perché sanno che ne trarranno profitti infiniti.
Non vi chiedete cosa questo evento così pubblicizzato ci possa costare?
Ci stanno per fottere, ci stanno per fottere ancora una volta, come hanno già fatto varie volte in questi cento anni, ci stanno fottendo perché sanno ormai che possono fare tutto quello che vogliono, perché ormai il mondo è loro.
Come se davvero le banche vivessero con i nostri soldi, e non con le immense ricchezze di cui sono proprietari, proprio come se loro che la moneta la stampano non ne conoscessero il vero valore, cioè zero.
Ma ormai sono loro di fatto i proprietari della terra che calpestiamo.
Questo è un articolo che tutti voi dovreste leggere, un articolo tradotto dall’ inglese da una persona che stimo moltissimo che si chiama Konstantin Levin che credo la pensi come me.
Il fondatore di Wikileaks Julian Assange ha ricevuto un premio dall’Economist, la pubblicazione finanziaria controllata dalla famiglia di banchieri Rotschild, ha anche partecipato ad un video clip dell’Economist sollevando domande circa i conflitti di interesse. Assange ha predetto che una corsa alle banche (Bank-run) potrebbe essere innescata dalla fuoriuscita di dati (leaks);dimenticandosi però di menzionare il fatto che, visto il modo in cui la riserva frazionaria funziona, questa operazione finirebbe per creare profitto alle banche a discapito di milioni di persone che verrebbero defraudate..
E’ in programma una corsa alle banche fittizia portata avanti dai media di proprietà dei bankster e dai Rotschild per derubare milioni di persone ed implementare leggi di emergenza?
Julian Assange, il fondatore di Wikileaks si prepara a far filtrare documenti bancari che farebbero affondare una o due delle maggiori banche secondo Forbes, Assange ha vinto un premio dell’Economist, un giornale appartenente all’ omonimo gruppo Economist, metà del quale è di proprietà del Financial Times, una consociata della Pearson PLC. Un gruppo di consociati indipendenti che include molti membri dello staff della famiglia inglese di banchieri Rothscild
Kurt Nimmo scrive che l’Economista è di proprietà di membri della famiglia di banchieri Rotschild di Inghilterra. E’ gestito dal gruppo Economist, rinomata facciata della CIA:
http://www.infowars.com/rothschild-and-cia-publications-attack-constitution-worshipers/
Il blogger greco Vicky Chrysou scopre che Assange ha vinto l’ Economist Censorship Index Award nel 2008
http://vickytoxotis.blogspot.com/2010/11/wikileaks-wikileaks.html
I legami di Assange con quello che è forse la pubblicazione mondiale leader nel campo della finanza, che ha contribuito in maniera consistente nel fornire disinformazione riguardante l’eurozona e i salvataggi delle banche sono sottolineati da una recente video-intervista che ha rilasciato al magazine Economist
http://www.youtube.com/watch?v=E_HPLHIBTtA&feature=player_embedded
Assange non ha solo ricevuto un award dalla pubblicazione della famiglia di banchieri Rotschild, ha anche ricevuto un award da Amnesty International, che lavora a stretto contatto con le Nazioni Unite, associate quest’ ultime al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale. Entità che approfittano del gigantesco debito nazionale messo in piedi dalle banche con la complicità di politici compiacenti
Se Assange fosse stato un vero attivista, non avrebbe ricevuto nessuna copertura da parte dei media di Main Stream, invece riceve titoli da prima pagina tutti i giorni in tutti i più conosciuti media di proprietà delle Corporations. Nel teatrino dei media globali si inscena il guardie e ladri tra Assange l’Interpool ed il governo americano anche se tutti sappiamo benissimo che governo americano ed Interpool, viste le loro immense risorse, possono arrestare virtualmente chiunque vogliano in qualunque momento decidano di farlo.
Questi media hanno fatto piovere incondizionatamente disinformazione riguardante l’attuale crisi finanziaria e riguardo il modo in cui sono state le banche a progettarla per defraudare le popolazioni usando il sistema della riserva frazionaria.
Una corsa alle banche causerebbe perdite economiche alle persone rovinandone milioni, ma questo è quello che Assange vuole perché chiunque possieda un minimo di basi di economia sa che è l’unico risultato possibile di questo genere di azione. Il sistema bancario della riserva frazionaria implica che la moneta o il capitale che le persone mettono in banca non necessità di rimanere sui propri conti: i capitali possono essere spalmati in tutte le attività della banca, o legati a bond e contributi. I governi hanno garanzie molto limitate per i depositi.
Quindi se i bankster possono progettare una corsa alle banche sarà l’uomo medio ad essere defraudato ancora una volta. Assange si comporta come se le banche avessero capitali al loro interno e non riserve digitali.
Aspettatevi che i media corporativi pubblicizzino le “rivelazioni” sulle banche di Assange come mai prima d’ora e che pubblicizzino il disastro in modo da legittimare le banche alla chiusura dei rubinetti che causerà la rovina di milioni se non miliardi di persone in un crollo devastante pari se non peggiore di quello del 1931.
I media trasformarono una febbriciattola in una pandemia e possono amplificare qualche ritiro di contante in più fino a farlo sembrare una fuga di capitali precipitosa a meno che non ci attiviamo e domandiamo ai servizi finanziari la documentazione di tutti i ritiri.
Siccome l’euro si sta sbriciolando più velocemente del previsto i bankster sono alla disperata ricerca di un modo di istituire qualche forma di legge marziale, e una auto-organizzata corsa alle banche cominciata proprio dal loro burattino Assange pubblicizzata dai media attuerebbe il loro piano.
Le sue irresponsabili fughe di notizie controllate che potrebbero distruggere l’economia globale insieme anche all’ evento del 7 dicembre, data di un’altra irresponsabile corsa alle banche sembrano le azioni di chi opera a favore delle banche o è direttamente sotto il controllo dei Rotschild vista la propria vicinanza all’ Economist. Il suo obiettivo è distruggere il sistema finanziario prima che l’eurozona si frammenti, dando ai singoli paesi la possibilità di re-instaurare la loro moneta e riguadagnare la loro sovranità.
Questa gigantesco crimine finanziario potrebbe anche essere stato creato per screditare i media alternativi e i giornalisti investigativi in modo da dare la possibilità di chiudere siti web e riportare la gente nel circuito dei media di mainstream.
Aiutateci a far girare questa notizia, una corsa alle banche progettata dagli operativi dei Rotschild e sponsorizzata dai media di mainstream è in programma e servirà a derubare migliaia di persone. Chiedete una vera redolamentazione finanziarie e chiedete che la polizia si faccia documentare tutte le transazioni finanziarie. Impediamo alle banche di dichiararsi fallite quando non lo sono non permettiamoglia di defraudare l’ ennesima volta i loro clienti.
Articolo tradotto da Konstantin Levin
Fondazione X
http://www.youtube.com/watch?v=jb6kaQ7LRto%EF%BB%BF
Nigel Farage fine dell’Euro
http://www.youtube.com/watch?v=oSbS-2YErJ8&feature=player_embedded cc per sottotitoli italiani
http://www.youtube.com/watch?v=ZQ9NV6c5c1w
Alessandro Bolognesi
La popolazione gongolava coccolata da una pioggia di notizie che, anche se a me personalmente non stupivano, sembravano raccontare cosa davvero c’ è dietro al mondo, cosa muove davvero i governi e cosa davvero noi stiamo vivendo.
Così mentre moltissimi siti, giornali e telegiornali mostravano al mondo una verità che per me ed alcuni altri sembrava tutt’ altro che nuova, il resto delle persone affascinata si lasciava ubriacare.
Wikileaks ha di fatto raccontato aria fritta, parlando di Berlusconi e dei propri rapporti con Putin, dei vari capi di stato, di Gheddafi e della sua ipocondria, ma pensate davvero che queste notizie fossero indispensabili?
Ditemi ora voi sapete di più?
Non sapevate forse già dei festini di Berlusconi, non sapevate forse già che la Russia era proprietà di Putin e che Dmitri Medvedev era solo un suo sottoposto, non sapevate già che la guerra in Medio oriente non era una missione di pace senza secondi fini.
Da un mesetto in rete gira un evento in cui un ex calciatore (Erik Cantonà) invita tutto il mondo a ritirare i propri soldi dalle banche.
La mia personale convinzione è che questo “evento” sia soltanto una prova di stress attuato dalle stesse grandi banche, non quelle che si trovano nelle nostre città, non Unipol, Unicredit o il monte dei paschi di Siena; bensì le grandi banche, quelle che muovono le fila, quelle che muovono i governi, le stesse che stampano i soldi che noi abbiamo in tasca, quelle stesse banche che finanziano le guerre perché sanno che ne trarranno profitti infiniti.
Non vi chiedete cosa questo evento così pubblicizzato ci possa costare?
Ci stanno per fottere, ci stanno per fottere ancora una volta, come hanno già fatto varie volte in questi cento anni, ci stanno fottendo perché sanno ormai che possono fare tutto quello che vogliono, perché ormai il mondo è loro.
Le banche controllano tutte le industrie, sono proprietarie delle nostre case, delle nostre macchine e delle nostre città
Cosa succederà dopo il 7 Dicembre? Cosa ci diranno quando andremo a chiedere un finanziamento, un mutuo, o anche un piccolissimo fido bancario? Quanto ci faranno pagare di interessi dato che il denaro in banca non ci sarà più?Come se davvero le banche vivessero con i nostri soldi, e non con le immense ricchezze di cui sono proprietari, proprio come se loro che la moneta la stampano non ne conoscessero il vero valore, cioè zero.
Ma ormai sono loro di fatto i proprietari della terra che calpestiamo.
Questo è un articolo che tutti voi dovreste leggere, un articolo tradotto dall’ inglese da una persona che stimo moltissimo che si chiama Konstantin Levin che credo la pensi come me.
Il fondatore di Wikileaks ha legami profondi con l’Economist, controllato dalla famiglia di banchieri Rotschild.
Jane Burgermeister primo dicembre 2010 The TruthSeeker
E’ in programma una corsa alle banche fittizia portata avanti dai media di proprietà dei bankster e dai Rotschild per derubare milioni di persone ed implementare leggi di emergenza?
Julian Assange, il fondatore di Wikileaks si prepara a far filtrare documenti bancari che farebbero affondare una o due delle maggiori banche secondo Forbes, Assange ha vinto un premio dell’Economist, un giornale appartenente all’ omonimo gruppo Economist, metà del quale è di proprietà del Financial Times, una consociata della Pearson PLC. Un gruppo di consociati indipendenti che include molti membri dello staff della famiglia inglese di banchieri Rothscild
Kurt Nimmo scrive che l’Economista è di proprietà di membri della famiglia di banchieri Rotschild di Inghilterra. E’ gestito dal gruppo Economist, rinomata facciata della CIA:
Il blogger greco Vicky Chrysou scopre che Assange ha vinto l’ Economist Censorship Index Award nel 2008
http://vickytoxotis.blogspot.com/2010/11/wikileaks-wikileaks.html
I legami di Assange con quello che è forse la pubblicazione mondiale leader nel campo della finanza, che ha contribuito in maniera consistente nel fornire disinformazione riguardante l’eurozona e i salvataggi delle banche sono sottolineati da una recente video-intervista che ha rilasciato al magazine Economist
http://www.youtube.com/watch?v=E_HPLHIBTtA&feature=player_embedded
Assange non ha solo ricevuto un award dalla pubblicazione della famiglia di banchieri Rotschild, ha anche ricevuto un award da Amnesty International, che lavora a stretto contatto con le Nazioni Unite, associate quest’ ultime al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale. Entità che approfittano del gigantesco debito nazionale messo in piedi dalle banche con la complicità di politici compiacenti
Le ultime “rivelazioni” di Assange sono state pubblicizzate in maniera massiccia dai media di main stream in tutto il globo come un grande fattore di destabilizzazione e fallimento diplomatico mostrando ipotetiche falle del sistema, anche se la maggior parte di esse altro non sono che gossip triviale e nuovi argomenti utili all’implemento dell’agenda globalista.
Se Assange fosse stato un vero attivista, non avrebbe ricevuto nessuna copertura da parte dei media di Main Stream, invece riceve titoli da prima pagina tutti i giorni in tutti i più conosciuti media di proprietà delle Corporations. Nel teatrino dei media globali si inscena il guardie e ladri tra Assange l’Interpool ed il governo americano anche se tutti sappiamo benissimo che governo americano ed Interpool, viste le loro immense risorse, possono arrestare virtualmente chiunque vogliano in qualunque momento decidano di farlo.
L’Economist ed il FT erano tra i media corporativi che lo scorso aprile pubblicizzarono in maniera consistente la pandemia dell’influenza suina e la necessità di acquistare i vaccini mentre nascondevano le informazioni riguardanti l’incidente che in cui la Baxter contaminò 72 chili di vaccini stagionali con il virus dell’influenza aviaria nel terzo livello di biosicurezza all’interno dei propri laboratori, in pratica innescando un’incidente che avrebbe scatenato di li a poco una pandemia globale di influenza aviaria.
Questi media hanno fatto piovere incondizionatamente disinformazione riguardante l’attuale crisi finanziaria e riguardo il modo in cui sono state le banche a progettarla per defraudare le popolazioni usando il sistema della riserva frazionaria.
Il Professor Franz Hormann dell’università di economia di Vienna Ha spiegato come “le banche creano i soldi dal nulla” proprio come se fosse una frode, in una recente intervista con Der Standard. Hormann ha anche detto che la teoria economica contemporanea è “propaganda politica”. Ma il gruppo Economist e l’IMF rispolverano questo tipo di propaganda ogni volta che i profitti delle banche lo richiedono.
Una corsa alle banche causerebbe perdite economiche alle persone rovinandone milioni, ma questo è quello che Assange vuole perché chiunque possieda un minimo di basi di economia sa che è l’unico risultato possibile di questo genere di azione. Il sistema bancario della riserva frazionaria implica che la moneta o il capitale che le persone mettono in banca non necessità di rimanere sui propri conti: i capitali possono essere spalmati in tutte le attività della banca, o legati a bond e contributi. I governi hanno garanzie molto limitate per i depositi.
Quindi se i bankster possono progettare una corsa alle banche sarà l’uomo medio ad essere defraudato ancora una volta. Assange si comporta come se le banche avessero capitali al loro interno e non riserve digitali.
Aspettatevi che i media corporativi pubblicizzino le “rivelazioni” sulle banche di Assange come mai prima d’ora e che pubblicizzino il disastro in modo da legittimare le banche alla chiusura dei rubinetti che causerà la rovina di milioni se non miliardi di persone in un crollo devastante pari se non peggiore di quello del 1931.
I media trasformarono una febbriciattola in una pandemia e possono amplificare qualche ritiro di contante in più fino a farlo sembrare una fuga di capitali precipitosa a meno che non ci attiviamo e domandiamo ai servizi finanziari la documentazione di tutti i ritiri.
Siccome l’euro si sta sbriciolando più velocemente del previsto i bankster sono alla disperata ricerca di un modo di istituire qualche forma di legge marziale, e una auto-organizzata corsa alle banche cominciata proprio dal loro burattino Assange pubblicizzata dai media attuerebbe il loro piano.
Le sue irresponsabili fughe di notizie controllate che potrebbero distruggere l’economia globale insieme anche all’ evento del 7 dicembre, data di un’altra irresponsabile corsa alle banche sembrano le azioni di chi opera a favore delle banche o è direttamente sotto il controllo dei Rotschild vista la propria vicinanza all’ Economist. Il suo obiettivo è distruggere il sistema finanziario prima che l’eurozona si frammenti, dando ai singoli paesi la possibilità di re-instaurare la loro moneta e riguadagnare la loro sovranità.
Questa gigantesco crimine finanziario potrebbe anche essere stato creato per screditare i media alternativi e i giornalisti investigativi in modo da dare la possibilità di chiudere siti web e riportare la gente nel circuito dei media di mainstream.
Anche le sordide accuse di stupro sono create per screditare i giornalisti investigativi agli occhi del pubblico.
Aiutateci a far girare questa notizia, una corsa alle banche progettata dagli operativi dei Rotschild e sponsorizzata dai media di mainstream è in programma e servirà a derubare migliaia di persone. Chiedete una vera redolamentazione finanziarie e chiedete che la polizia si faccia documentare tutte le transazioni finanziarie. Impediamo alle banche di dichiararsi fallite quando non lo sono non permettiamoglia di defraudare l’ ennesima volta i loro clienti.
Articolo tradotto da Konstantin Levin
Fondazione X
http://www.youtube.com/watch?v=jb6kaQ7LRto%EF%BB%BF
Nigel Farage fine dell’Euro
http://www.youtube.com/watch?v=oSbS-2YErJ8&feature=player_embedded cc per sottotitoli italiani
http://www.youtube.com/watch?v=ZQ9NV6c5c1w
Alessandro Bolognesi
giovedì 2 dicembre 2010
Sanità alternata
In un paese in continua rivolta un’ infinita pioggia di notizie ci colpisce e così tra studenti malmenati, schiavi a tempo determinato, sindacati “telecomandati”, terremotati sfrattati, escort ministeriali date in affidamento a igieniste dentali e fughe di notizie planetarie a volte, anche gli occhi più attenti, qualcosa si lasciano scappare.
Questa volta la notizia sfuggita alla nostra attenzione ha come protagonista Andrea Crosignani medico di Emergency che, salito sulla torre di via Imbonati per prestare soccorso a uno degli immigrati colto da malore, si è visto attribuire sui giornali una denuncia per favoreggiamento.
Denuncia presentata dalla questura di Milano che, mettendo in atto l’ ennesima legge, a dir poco discutibile, dell’ ultimo pacchetto “insicurezza” vedrebbe colpevole il povero medico.
Non bastava infatti per le persone incaricate di curarci dover combattere con una sanità che fa acqua da tutte le parti dove il pubblico viene pian piano smantellato a favore del privato sempre più spesso, in questo campo, mosso dalle mafie; non bastava infatti dover coprire turni massacranti, lontani dalle proprie famiglie per salvare vite umane quasi sempre sottopagati e per giunta in ritardo; ora si chiede ai medici di andare pure contro il loro codice deontologico.
Così questa possibilità, trasformatasi in obbligo senza che nemmeno ce ne accorgessimo, dopo l’ approvazione a fine Febbraio di questo disegno di legge, costringe ora i medici a denunciare gli irregolari minacciandoli con procedimenti giudiziari.
Sempre più spesso mi meraviglio di come l’ accozzaglia politica dei nostri tempi non si curi delle conseguenze di quello che decidono dentro il palazzo, e questo, dato che chi lo dovrebbe fare non lo fa affatto, spetta a noi.
Non è difficile in effetti immaginare altri extracomunitari improvvisarsi medici, oppure gli stessi italiani: magari qualche casalinga che in passato si era iscritta a medicina, qualche macellaio disoccupato; me li vedo operare dietro lauti compensi in qualche stanzino buio senza seguire nessun tipo di norma igienico sanitaria, nascosti da bottiglie di Amuchina e disinfettante. Vedo le numerose possibili vittime buttate nei fossi e nei canali, perché tanto di loro non parlerà mai nessuno, perché tanto nessuno conoscerà il loro nome.
Trovo scandaloso che qualche medico, per fortuna pochi, si lamenti del tempo che verrebbe perso per denunciare gli irregolari in questura, ma fortunatamente la maggior parte di loro che giura con il cuore trova questa legge immorale e disumana.
Proprio come la trovo io, e come la dovreste trovare anche tutti voi.
Ma in questo paese dove vi è un continuo abuso del decreto legge, dove sempre più si trasforma in emergenza l’ inettitudine della classe politica clientelare, dato che non esiste meritocrazia; pare che una norma per essere tale debba per forza essere incostituzionale.
L’art 32 della Costituzione dichiara solennemente che: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Ascoltiamo il nostro cuore, ascoltiamo la nostra costituzione, scritta nel rispetto della dignità umana da chi, per questa nazione ha speso la propria vita.
lunedì 22 novembre 2010
Protettori e prostitute
Per la prima volta in ventinove anni di vita oggi sono capitato, quasi per caso, ad una seduta di consiglio comunale.
In una piovosa giornata nel desolato sud della “Padania”, non sapendo come autoinfliggermi punizione, io giovane, ma già vecchio, disoccupato ho accettato di accompagnare un mio caro amico invitato dal suo sindacalista ad assistere alla seduta odierna.
Arrivati in piazzetta municipale a Ferrara ci siamo trovati di fronte circa una cinquantina di persone, munite di bandiere e fischietti, che presidiavano la scalinata del palazzo comunale; quasi subito incrociamo lo sguardo del sindacalista che ci fa cenno di raggiungerlo al centro della salita.
Dopo una breve presentazione, tra una telefonata e l’ altra, questo elegante giovane uomo mi spiega in poche parole il motivo dell’ invito, cioè quello di esprimere il nostro consenso ad un “esperimento” della nostra provincia che sarebbe sicuramente servito a collocare tanti disoccupati.
Con lo sguardo tra il compiacente e il sognante fisso il mio amico facendogli cenno di si con la testa, a fargli capire che la cosa mi piaceva, e così ci incamminiamo tutti e tre verso l’ entrata del comune.
Preso posto nella sala ci troviamo di fronte al lavoro estenuante che tutti i giorni questi uomini e queste donne, eroi ed eroine, si trovano a dover compiere: chi occupato a mandare messaggi al cellulare, chi occupato a rifarsi trucco e parrucco, chi occupato a leggere la propria posta elettronica scroccando la connessione del comune, chi occupato a togliersi i capelli dagli occhi stile Sgarbi.
In Quel momento il sindacalista si avvicina dando ad entrambi un foglio, formato A3, con una frase scritta sopra: Un voto per un lavoro.
Così gonfi dell’ eccitazione che ci prende quando sappiamo che stiamo facendo qualcosa di veramente utile, nel momento delle foto, senza nemmeno un’ esitazione alziamo il foglio sopra la testa.
Dopo qualche minuto inizia finalmente la seduta, qualche sedia vuota, ma non così tante da lasciarmi disgustato.
Comincia il Pd esponendo l ordine del giorno e dopo un po’ di qualunquismo e di aria fritta, si arriva finalmente al punto; il mio cuore sussulta e la mia espressione improvvisamente cambia facendosi cupa.
Il consiglio si è riunito per votare il passaggio da sperimentazione a normalizzazione delle aperture domenicali dei centri commerciali, quasi per la totalità nella nostra provincia coop.
In un impeto di rabbia accartoccio il foglio, sentendomi strumentalizzato ed usato, perdo le staffe, e dalla mia bocca esce un sonoro ma sterile vaffanculo; avevo messo la mia faccia sotto un foglio che tradiva ogni mia idea riguardo all’ occupazione, così mentre in Europa lo slogan è: lavorare meno lavorare tutti; a Ferrara si vota per aprire centri commerciali anche i giorni festivi, nei quali ragazzi giovani e non, saranno costretti a lavorare per pochi euro in più dovendo mettere da parte affetti e passioni.
La parola passa poi al consigliere del PDL che si trova inspiegabilmente d’ accordo con il primo, le due parti sono intenzionate a permettere alla coop, rossa per eccellenza, di aprire in una città storica, i propri centri commerciali in periferia, perché in una città turistica, alla domenica non devono aprire i numerosi musei, il castello, i palazzi storici, bensì i centri commerciali.
Lo sappiamo tutti no? I turisti nelle città non visitano i monumenti ma i centri commerciali.
Purtroppo non so come sia finita, dopo quelle parole una forte nausea mi ha spinto fuori dalla grande sala accompagnato da un sonoro borbottio.
Offeso ed umiliato da sindacati puttane di politici papponi sono tornato a casa più furioso di prima.
lunedì 8 novembre 2010
le diverse facce della moralità
La politica italiana è ormai una scopiazzatura di cento vetrine, riuscendo anche, nella sua folle complessità, ad avvincere, ad interessare il popolino.
Ed ecco che il reality si sposta, dalla casa del grande fratello, direttamente a palazzo Chigi; dove troviamo ancora una volta il presidente del consiglio con le mani nella marmellata.
La marmellata questa volta è rappresentata da una quasi maggiorenne, una ragazzina marocchina, Ruby.
Una ragazzina prorompente, bellissima, che le foto mostrano oscurandone il viso, ma facendo saltare agli occhi tutto il resto, immagini che non la collocano sicuramente tra tutti quei ragazzini emarginati, che soffrono, bisognosi di cure ed attenzioni.
Qualsiasi cosa si direbbe, tranne che questa ragazza, sia una povera anima in pena. Scoperta mentre rubacchiava nell’ appartamento di una conoscente è stata trascinata, completino succinto e zeppe da dodici, in questura per essere identificata; è li che il governo del fare, anzi del farsele, mette in moto il proprio buon cuore e con grande spirito di carità, proprio da palazzo Chigi parte la telefonata, in cui, per alcuni il premier, per altri un suo collaboratore, chiede l’ immediato rilascio della povera ragazza.
L’ accaduto risalirebbe alla fine di Maggio, ma soltanto ora ne sono stati resi noti tutti i retroscena, così mentre noi spettatori di questo film da serie B non sappiamo per quale aspetto della storia indignarci di più, dal porcile del paese emergono racconti di festini, riti propiziatori, rapporti sessuali di gruppo, feste naturiste, tutte dirette dal simpatico Silvio.
In questi giorni stiamo assistendo, nei vari salottini della politica, ad un vero e proprio giudizio morale ad personam, costringendo le puttane di regime ad arrampicate estreme sugli specchi.
Così che troviamo personaggi assurdi come la Santanchè e sconosciuti come il povero Ciccioli difendere a spada tratta il santo e compassionevole Silvio sostenendo che la vicenda di Fini e Tulliani sia riprovevole ed amorale, mentre, salvare il culo ad una piccola escort in erba, ricorrendo alla telefonata ufficiale dalla residenza del presidente del consiglio (pagata da noi); e addirittura alla menzogna: Berlusconi avrebbe infatti detto al capo di gabinetto della questura che la ragazza era la nipote del presidente Mubarak; sia invece da giudicare come atto di carità e benevolenza.
L’ Italia e’ continuamente violentata e depredata da una classe politica ed industriale di manigoldi e ricattati, intanto il popolo, perso dietro a questa pessima Soap-opera in cui i ricchi nemmeno piangono, non si rende conto che il paese, come una balena arenata, sta morendo, schiacciata dal proprio peso.
Il dispendio delle energie
Ormai si è deciso, il governo sovrano che guida questo paese calpestando quanti più diritti possibile, ha deciso, ignorando un referendum popolare del 1987, che senza nucleare non ci possiamo proprio stare.
In questi mesi abbiamo subito un vero e proprio stupro mentale, spendiamo troppo in energia, dobbiamo correre ai ripari, e così, con cinquant’ anni di ritardo rispetto ai paesi tecnologicamente più avanzati di noi, l’ Italia sta per entrare ora nel sistema di produzione energetica più controverso e rischioso, e mentre nel resto del mondo più evoluto si comincia a pensare di dismettere le centrali nucleari, noi, insieme a paesi come Bulgaria, Russia, Cina e India stiamo mettendo in funzione le prime, o meglio, stanno mettendo in funzione, perché noi in realtà non abbiamo ancora cominciato a costruirle, non abbiamo nemmeno ancora deciso i siti nei quali sorgeranno questi impianti.
Dopo più di vent’ anni l’ Italia riprende la sua avventura nucleare. In questo paese delle favole, o meglio, delle bufale, ancora non sono stati smaltiti nemmeno i rifiuti radioattivi della nostra breve esperienza degli anni ottanta; rifiuti spesso stoccati in locali non adatti a contenerli, locali che non rispettano nessuna delle infinite norme di sicurezza a riguardo; rifiuti che si trovano sparsi in giro per tutto il paese, pare anche a Terzigno, luogo attualmente sotto i riflettori dove è in atto una vera e propria rivolta popolare proprio per il tema dell’ immondizia; luogo dove poco più di un mese fa, il 18 Settembre, è stato sequestrato un auto-compattatore carico di scorie radioattive.
Anche all’ ENEA di Roma sono stoccate tonnellate di scarti da fissione, ENEA che, in questi giorni per festeggiare il cinquantesimo anniversario della struttura, ha riavviato i due reattori sperimentali Trigo e Tapiro; probabilmente il sangue dei romani sarà raggelato alla notizia, memori sicuramente di ciò che accadde nel Giugno del 2007, quando, dopo un piccolo incidente, fu disattivato l’ impianto antincendio perché sovradimensionato che avrebbe addirittura potuto distruggere parzialmente la struttura. Dopo mesi il sistema antincendio era ancora escluso, ancora oggi non si sa nulla in merito alla messa in regola dell’impianto.
Così mentre Umberto Veronesi, probabile futuro presidente dell’ agenzia per la sicurezza nucleare, festeggia dicendo che i nuovi reattori sono belli e potenti; noi popolo ci sentiamo sempre più messi da parte, in balia di questi indegni rappresentanti, spesso alla fine della loro vita, che si prendono la responsabilità di fare progetti a lungo termine, perché fra vent’ anni loro non ci saranno più, e quando le centrali nucleari dovranno essere smantellate, perché queste durano poco più di trent’ anni e dismetterle costa più che costruirle, non ci saranno nemmeno più i loro figli.
Con il nucleare non risparmieremo, anzi i costi saranno molto più alti, l’ aumento sulle nostre bollette è stato stimato tra il 15 ed il 30%, il nucleare rimane più costoso della energia prodotta dalle centrali idroelettriche esistenti e da quelle a carbone, ma la stima trae in inganno perché non vengono calcolati i costi per lo stoccaggio delle scorie e le spese di smantellamento degli impianti, che come dicevo prima, sono molto più alte di quelle per costruirli.
Miliardi di euro pubblici verranno investiti in questa follia, nella nostra Italia, la stessa di Leonardo da Vinci, di Galileo Galilei, di Totò, la stessa Italia (paese di Fermi, scopritore dell’ energia nucleare da fissione) che ai giorni nostri non è nemmeno in grado di gestire i rifiuti cittadini, comincerà presto a fare i conti con rifiuti che devono essere stoccati, alcuni, anche per 250.000 anni.
Le generazioni future ringraziano per la fantastica eredità.
Il grande farabutto
Navigando nel web, rimasto ormai l’ unico baluardo dell’ informazione per noi italiani, qualche giorno fa mi imbattei, per caso, nella presentazione del 11° Grande Fratello; quest’ anno nel più grande terrario d’ Italia, insieme ad animaletti di diverse specie, avremo la “fortuna” di poter vedere il figlio di un camorrista in cattività.
Il voyerismo del popolino da undici stagioni viene soddisfatto da questa gabbia, da questa sorta di “eco-balla” che, invece di essere specchio della società in continuo cambiamento, crea mode e miti da emulare, spesso sfruttando giovani ragazzi e ragazze accecati dalla sete di successo e popolarità, prendendoli e buttandoli in un piccolo recinto, una sorta di “agility-man”, un percorso pieno di ostacoli creati ad hoc da un’entità a metà fra l’ enigmista ed un addestratore di cani della peggior specie. In questi anni il pubblico guardone ha gioito e si è disperato, ha amato ed odiato, ha pianto e festeggiato i vari concorrenti delle dieci edizioni che hanno riempito i palinsesti della rete ammiraglia del Biscione, prima come concorrenti , poi riciclati in ogni genere di cassonetto mediatico, dalle televendite ai talk-shows.
Così quest’ anno, insieme a fornai abbandonati dal padre, ragazze sempre più formose e meno vestite, sedicenti latin-lovers, presunti ricconi, fighetti e sfigati, è l’ora del figlio del camorrista che vuole riscattare se stesso. E’ così che in questo strano scenario storico-politico in cui siamo governati da un plurindagato capo di un governo di altri indagati, che in un paese alla deriva pensano solamente a salvare le proprie poltrone ed il relativo deretano incollatogli sopra, si vuol umanizzare anche la figura del mafioso, raccontato dagli occhi di un figlio, che non si sa chi e cosa voglia riscattare: se stesso, o il proprio padre.
In questi giorni in cui il premier è indagato con il figlio, insieme ad altri dirigenti Mediaset, per frode e reati tributari ( avrebbero nascosto al fisco 10 milioni di euro); questa stessa azienda, guidata da Piersilvio, ci presenterà il dramma del figlio di un camorrista morto di malattia in carcere.
Così nel paese dei contrari, il nostro cuore pieno di sentimenti preconfezionati propinatici dalla scatola animata, ci dirà di seguire, chi più chi meno, la storia di questo giovane, magari ascolteremo le storie di un bambino sereno, magari sorrideremo, del padre che gli mette il cerotto, magari piangeremo quando raccontandone la morte lui piangerà, magari impareremo senza accorgercene, che anche i mafiosi piangono, che anche loro sono persone, che anche loro hanno una famiglia, magari dimenticheremo i dolori di altre famiglie, invece colpite dalla camorra, magari riusciranno a farci vedere davvero con altri occhi la legalità, l’ impunità, magari ci faranno addirittura amare il malaffare; ma non quello dei piccoli spacciatori, dei ladruncoli, ma il grande malaffare, quello dei milioni, quello delle ecomafie, dei grandi riciclatori del mattone, degli appalti, quello insomma che ha oggettivamente governato il paese negli ultimi 20 anni.
Il Grande Fratello sta per cominciare, e milioni di italiani saranno incollati, come da undici anni a questa parte, ad osservare topi da laboratorio, da sempre ignari però, di essere le vere cavie.
Il prezzo di mercato della vita
La vita non ha prezzo, quante volte ho sentito questa frase, quante volte mi sono chiesto se una vita strappata possa essere indennizzata con del denaro. Federico Aldrovandi morto appena diciottenne per un controllo di polizia, in una Ferrara, la mia, che velocemente in questi anni si e’ trasformata da cittadina tranquilla a luogo violento ed indifferente; un ragazzo morto durante un controllo, colpevole, una polizia di stato che si è rapidamente trasformata in questi tempi in stato di polizia. Forze dell’ ordine che sempre più spesso offendono invece di difendere.
Federico Aldrovandi morto il 25 Settembre 2005 dopo un controllo trasformatosi in pestaggio per mano di quattro poliziotti, che hanno spaccato su di lui due manganelli, e che l’ hanno ucciso barbaramente tenendolo bloccato ginocchia sul petto, fino a quando, non ha esalato l’ ultimo respiro. Le prime indagini furono una farsa, apparizioni e sparizioni di testimoni, perizie della difesa al limite della credibilità, attacchi e denunce a carico della madre, Patrizia Moretti, che oltre al danno della perdita del figlio, si è trovata a dover combattere con istituzioni troppo garantiste, che l’ hanno delegittimata e sbugiardata in tutte le maniere, accusandola, anche, di strumentalizzare la storia e la morte del proprio figlio per avere visibilità.
Patrizia, una donna forte, lasciata sola da tanti, che fortunatamente ha trovato voce, che ha urlato all’ Italia la sua tragedia senza mai perdersi d’ animo, senza mai abbassare la testa, una donna a cui e’ stato strappato l’ unico motivo di esistenza per una madre: il proprio figlio.
Dopo 5 lunghi anni la storia si conclude con un indennizzo di 2 milioni di euro, sempre pochi per ripagare una vita(non basterebbe tutto l’ oro del mondo), un risarcimento che per la madre rappresenta un ammissione di colpevolezza, una madre che sa che il figlio non le verrà restituito, il figlio Federico uomo sulla carta, ma un bimbo in realtà, un fanciullo ucciso da chi lo avrebbe dovuto proteggere.
Quattro poliziotti che non faranno un giorno di galera, e che continueranno a pattugliare le nostre strade come sempre, in uno stato malato, alla deriva, dove l’ omicidio si trasforma in eccesso di zelo.
Questo è quanto pubblicato dalla madre sul blog dedicato alla memoria di Federico:
Questo è un passo importante, almeno così pensavo
Mi sono chiesta tante volte se accettare significava vendere mio figlio
Ma purtroppo Federico non me lo potrà restituire nessuno e io non ho nemmeno più la forza di odiare
Mi piace pensare che questo sia un gesto riparatore dello stato e delle istituzioni nei confronti miei e della mia famiglia
Doveroso e significativo
così mi piace pensare, perché i poliziotti che hanno ucciso mio figlio non faranno un giorno di carcere mai, anche se proseguissimo in appello e in cassazione
perché i poliziotti che hanno ucciso mio figlio rimarranno in servizio anche se vinceremo in appello e in cassazione
questo non è giusto
e siccome l’odio dentro di me non deve prevalere sull’amore che ho ancora e sempre per Federico
mi piace pensare che lo stato mi abbia chiesto scusa
perché altro non mi rimane
l’unica soddisfazione è quella di avere restituito la verità sulla sua morte e sulla sua memoria
ma nessuno purtroppo pagherà per ciò che ci hanno fatto
perché questa è l’ Italia
Telecamere e caccia bombardieri
Solitamente non guardo i telegiornali, da tempo non mi fido più di questo strano spaccio di distrazioni, è diventata una gara di seduzione, premio in palio: le grazie della politica. Ed in questo turbinio appassionato di prostituzione mentale, io mi trovo sempre più, durante i miei pasti, concentrato completamente, a seguire ciò che succede nel mio piatto.
Qualche sera fa durante la cena, mentre mi trovavo nel pieno della mia sindrome da deficit dell’ attenzione, una notizia è riuscita a superare quella barriera di bicchieri e bottiglie, che metto di fronte alla tv quando mangio,incaricata di proteggermi dalle fandonie di quel quadro animato appeso alla parete.
Nel comune di Varese, l’ Elsa Datamat, una delle numerose controllate Finmeccanica, si è offerta di installare in una piazza, precisamente in piazza della Repubblica, un sistema di telecamere sofisticatissimo, che si collegherebbe ai cellulari, sfruttando la rete bluetooth, per chiedere agli utenti passanti se sono interessati a farsi seguire durante le loro passeggiate, una vera e propria applicazione scaricabile sul cellulare, grazie alla quale è possibile contattare un operatore, tra quelli che seguono gli schermi, che seguirà i vostri passi per condurvi a casa sicuri, sani e salvi.
Fatico ancora a trovare un motivo a questo esperimento, che tanto piace anche al sindaco romano Alemanno, in una città come Varese, sindaco e giunta leghista, al 18° posto nella classifica delle città più criminose, e dove dal web arrivano, anche se di sporadica entità, soltanto notizie di episodi di intolleranza perpetrati ai danni di extracomunitari da parte di qualche gruppetto di estremisti.
E così che la benefattrice Finmeccanica, Con il benestare (o la connivenza) del sindaco leghista Attilio Fontana, che già in passato ha più volte espresso il suo desiderio di video sorvegliare la propria città, donano a Varese questo sistema di protezione, che controllerebbe direttamente i movimenti dei cittadini.
Qualcuno potrà ora dire cinicamente che tutti i giorni, banche, caselli autostradali, supermercati, uffici postali, e tanti altri filmano i nostri movimenti per controllare i suddetti luoghi; certo sono d’ accordo, ma da passare davanti ad una banca ed essere filmato un paio di secondi a venir seguiti durante i nostri spostamenti, in un area del tutto pubblica, c’è parecchia differenza.
Finmeccanica, società per azioni a partecipazione di maggioranza statale, è un conglomerato di moltissime aziende, operanti, per la maggior parte, in sistemi di difesa, produzione di armi pesanti, caccia bombardieri, elicotteri civili e militari, studi aerospaziali e molto altro, in questi anni, dopo gli scandali della Telecom, riguardanti le fughe di notizie, puntano al monopolio di tutte le intercettazioni italiane, estromettendo di fatto tutti i gestori telefonici.
Pier Francesco Guaraglini è il presidente di Finmeccanica, questa società sembra un vero e proprio ufficio di collocamento per i parenti delle personalità di spicco italiane, la moglie dello stesso Guaraglini e’ l’ amministratore delegato di Selex sistemi integrati, ma nei quadri dirigenziali di queste aziende ci sono anche: Elio Mastella (figlio di Clemente); Davide Marini (figlio di Franco), Alessandro Forlani (figlio di Arnaldo); Caio Giulio Cesare Mussolini (Parente di Alessandra Mussolini e di conseguenza del duce); Guglielmo Cucchi (figlio del generale Giuseppe Cucchi segretario del Cesis); Andrea Brancosini (genero di Niccolò Pollari ex capo del sismi); ed altri figli di generali, amministratori delegati ecc. ecc.
Nel Maggio di quest’ anno sono iniziate indagini su conti all’ estero riconducibili a Finmeccanica e le proprie controllate, si sospetta una vera e propria contabilità parallela legata ad un sistema di corruzione per ottenere appalti e commesse. Tre sono le procure interessate: Roma, Napoli e Milano, ma le indagini sono tutt’ ora in corso.
Finmeccanica è una società, come dicevo, a maggioranza statale, che racchiude moltissime altre aziende assorbite negli anni, tutte dedite a costruire armi, sistemi di controllo, mezzi militari, sistemi satellitari, Varese è un esperimento che punta ad un futuro controllo totale, che va dalle intercettazioni ad il monitoraggio dei cittadini, una società che nasconde dentro di se molte stranezze, molte figure discutibili, saremo davvero sicuri?
Il bruco "cancrindustria"
In Italia da anni ormai i posti di potere vengono affidati, non più a seconda della qualità, della sensibilità, dell’ efficienza e dell’ integrità morale di un individuo, ma a seconda del numero di scheletri che questi ha nell’ armadio, calcolando non i risultati ma il livello di ricattabilità. In questo paese, oltre al nepotismo, al clientelismo, se non sei ricattabile, se non sei controllabile non hai valore. E così ci troviamo sempre più ad avere cariche importanti rivestite da persone che, o dovrebbero stare in galera, o comunque, non dovrebbero avere la possibilità di ricoprire posti di potere.
Emma Marcegaglia, prima presidente donna di Confindustria, era sicuramente, insieme a molti altri, la persona meno indicata per ricoprire questa carica; Emma, figlia di Steno e sorella di Antonio formano una famiglia ben conosciuta nei tribunali, proprietari di un impero per la lavorazione dell’ acciaio, il gruppo Marcegaglia e’ presente in Italia, in Cina, in Qatar, in Russia, con 50 insediamenti produttivi e quasi 7000 dipendenti, dichiarò nel 2009 che lo scudo fiscale era un male necessario, ma sicuramente, con il suoi 17 conti cifrati all’ estero fino ad ora intercettati, ha sicuramente beneficiato di questo provvedimento.
Il conglomerato Marcegaglia nel 2009 non ha pubblicato né bilancio sociale, né bilancio ambientale, non si è dotato di alcun strumento, per la valutazione del rispetto dei diritti dei lavoratori e dei diritti umani. Nel 2008 nello stabilimento Marcegaglia in provincia di Cremona, un operaio ha perso la vita schiacciato da un pacco di tubi d’ acciaio.
Steno e Antonio Marcegaglia sono stati più volte indagati, e in qualche caso, anche condannati tra episodi di bancarotta, illeciti finanziari, turbative d’ asta e corruzione. Nel 2008 Il sostituto procuratore del tribunale di Bari mette sotto sequestro il sito, e blocca i lavori, di costruzione dell’ inceneritore che Ecoenergia SRL, controllata di Marcegaglia Energy, sta costruendo in provincia di Bari(inceneritore dissequestrato dall’ attuale governatore). Nel 2010 a Febbraio Steno Marcegaglia e’ stato messo sotto inchiesta, mentre quattro dipendenti del suo gruppo sono stati arrestati, perché accusati di aver smaltito, illegalmente, migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosi e tossici.
Conti cifrati, evasioni, presunte manomissioni del bilancio, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza, sfruttamento, sono tutte cose che non dovrebbero permettere, ad una persona, di ricoprire cariche di potere, ma qui in Italia, il paese dei contrari queste cose sono all’ ordine del giorno.
Non è moralità o buonismo, e’ semplice buonsenso, quello che spesso nel nostro paese manca, quello che avvalla una vera e propria metastasi che lentamente sta mangiando un intero paese, il nostro, dall’ interno, come un bruco fa con la mela.
il buco
Questo scritto lo dedico a tutti coloro, che per disinformazione, per pregiudizio o per semplice ottusità, sono ancora convinti che gli sprechi di denaro e la “mala gestione” organizzata siano esclusiva del sud Italia.
La mia città, Ferrara, che io amo con passione, dalla quale non riesco a separarmi, da vent’ anni sta vivendo un dramma. Una vera e propria emorragia di denaro, una voragine, dove finora sono stati risucchiati montagne di milioni di euro. Il centralissimo ospedale Sant’ Anna, eccellenza per le malattie all’ ipotalamo, e tra gli ospedali migliori d’ Italia, consegnato alla città nel 1445, trasferito nel centralissimo corso della Giovecca nel 1927, negli ultimi anni, non riceve più manutenzione né interventi e cade letteralmente a pezzi.
Nel 1988, in base alla legge finanziaria, vennero stanziati a livello nazionale 30.000 miliardi di lire per la costruzione di nuovi ospedali dove ce ne fosse necessità e possibilità. A Ferrara l’ allora Usl 31 presentò due progetti, uno prevedeva la ristrutturazione dell’ ospedale esistente per una cifra di 70 miliardi, l’ altro, invece, prevedeva la costruzione di un nuovo ospedale per una cifra di 100 miliardi. Il Ministero della Sanità bocciò da subito la ristrutturazione stanziando i 100 miliardi per la costruzione di un nuovo polo.
Nel 1992 si sceglie l’ ubicazione del futuro ospedale, a 12 chilometri dalle mura cittadine, in una frazione: Cona, un luogo lontano da tutto, senza vie d’ accesso, spesso allagato dalle piogge. Dopo qualche bando viene scelta l’ impresa per iniziare i lavori ed iniziano gli espropri dei terreni.
I lavori così cominciarono all’ inizio degli anni Novanta; in principio il polo di Cona sarebbe dovuto diventare un ospedale d’ appoggio al sant’ Anna, come tale si cominciò la costruzione, ma nel 1998 si decise che “Valle della morte”, così viene chiamata, dovesse essere l’unico ospedale della città. La promessa fatta dall’ allora sindaco di sinistra Gaetano Sateriale, di accogliere il primo paziente nel 2003, era sempre più inverosimile. Vengono presentati altri progetti, per costruire un edificio del tutto diverso da quello iniziale, un polo ospedaliero con 18 sale operatorie, che viene aggiunto all’ altro ancora in costruzione.
Vengono affidate le costruzioni dei reparti a diverse imprese. La Coopcostruttori di Argenta fallirà da lì a poco, lasciando senza lavoro centinaia di operai, e senza stipendio centinaia di famiglie. Il reparto malattie infettive, affidato alla ditta Mazzanti, non fu ultimato, questa dichiarò bancarotta. L’ ordine degli ingegneri di Ferrara presentò un resoconto, secondo il quale, il polo è stato costruito nella zona geologicamente meno indicata, per l’ associazione si tratta di una scelta priva di ogni motivazione. Lì ospedale poi non sarebbe tutto a norma, ma solo la parte costruita dopo la decisione di chiudere il sant’ Anna.
La città perderà il suo ospedale, dove centinaia di persone, arrivano comodamente da ogni angolo della città con i mezzi pubblici e spesso anche in bicicletta, per lasciare il posto ad una struttura già fatiscente prima di essere ultimata, lontano da tutto, nel nulla, dove molto probabilmente inizieranno speculazioni edilizie di ogni tipo, un ospedale che da sette anni doveva essere ultimato, consegnato, con strade e ferrovia dedicata, ai cittadini ferraresi. Giunte di sinistra susseguitesi, tutte appoggiate dal on. Franceschini, non si prendono nessuna responsabilità in merito del disastro venuto a galla, un buco dove sono caduti quasi 400 milioni di euro ad oggi, per un ospedale che doveva essere operativo, come da ennesima promessa, da due mesi, mentre ancora si trova in alto mare, mentre ancora i pazienti che si risvegliano, ricoverati nel vecchio ospedale, nel reparto di rianimazione si trovano di fronte, quando riaprono gli occhi, macchie di muffa e pezzi di intonaco che cadono per terra. Un ospedale, il Sant’ Anna, con medici ed infermieri bravissimi e preparatissimi che lavorano in una struttura lasciata da vent’ anni allo sbando. Un ospedale ucciso dalla mala politica per fare posto ad un mostro in mezzo al nulla. Nessuno pagherà questo scempio, a parte noi cittadini. In una città dove gli ospedali muoiono e nascono già vecchi.
Il gatto e il topo
I rapporti tra Italia e Libia sono sempre stati indubbiamente molti difficili, ma per vari motivi l’ Italia, forse per senso di colpa, forse per interessi , quali gas e petrolio, ha sempre cercato di avere questo paese fra i propri partner. Un rapporto di odio amore che dura dagli inizio degli anni Settanta, quando con un colpo di stato, un nemmeno trentenne, colonnello Gheddafi, prese il potere del paese. Un rapporto che vede fiumi di denaro correre quasi sempre a senso unico tra l’ Italia e la Libia. All’ inizio della dittatura Gheddafi cominciò, come prima cosa, a cacciare i coloni italiani espropriando loro le terre e le loro case, ed appropriandosi dei loro contributi previdenziali trattenuti dalla banca libica, per un valore che si aggira intorno ai 3 miliardi di dollari. La Libia nel 1976 acquista per 450.000.000 di dollari il 10% delle azioni fiat, azioni che dieci anni dopo nel 1986, ritornarono nelle mani di fiat per 3 miliardi. La storia della dittatura di Gheddafi è da sempre piena di ombre, ma l’ Italia non si è fatta particolari problemi a stringere con questo paese ogni genere di patto; patti che ora consistono, non più solo in beni materiali e risorse energetiche, ora trattano anche di persone, disperati che migrano dai loro paesi di origine in cerca di pace e tranquillità nel nostro paese e nel resto d’ Europa. In questi ultimi due anni il governo Berlusconi si e’ impegnato a risarcire la Libia per 5 miliardi di dollari (200 milioni per vent’ anni), cifra che risarcirebbe la Libia degli orrori del periodo coloniale, operazione che tra gli altri colonizzatori europei non è ben vista(la Francia dovrebbe girare al Senegal la metà del proprio Pil per 50 anni per risarcirla di 130 anni di occupazione).
Non e’ nemmeno la prima volta che l’ Italia, per questo motivo, riempie le casse dello stato libico, nel 1957 Il governo italiano decise di dare circa 5 miliardi di lire all’ allora monarchia di re Mohammed Idris 1°.
Sono appena stati liberati, sembra dalle ultime notizie, circa 250 eritrei, immigrati che, come da accordi presi, sono stati respinti dallo stato italiano finendo nelle prigioni e nei campi di concentramento libici, maltrattati e torturati per mesi ora sono stati scarcerati, e lasciati liberi di tornare nei propri paesi d’ origine, ma non c’è nessuna certezza che questi nostri fratelli, perché di nostri fratelli si tratta, tornino in eritrea sani e salvi, e non muoiano in mezzo al deserto di fame e di sete come già è successo.
L’ Italia non vuole prendersi le proprie responsabilità, come se l’ accordo che hanno stretto con la Libia, li renda estranei alla faccenda, come se armare la mano che alla fine sparerà non implichi nessuna colpa, come se questo non ci rendesse complici di questo terribile segno di inciviltà e intolleranza. Il Ministro Maroni sostiene che questo accordo è un fiore all’ occhiello di questo governo, ma di fatto noi favoreggiamo un vero e proprio omicidio di massa.
Io non voglio essere complice di questo crimine, non voglio che dei miei fratelli muoiano perché lo stato in cui vivo, ha dimenticato cosa voglia dire essere misericordiosi, ha dimenticato cosa significhi accoglienza.
Qualche giorno fa una nave con duemila tonnellate di aiuti umanitari e’ partita dalla Libia alla volta di Gaza per portare aiuti al popolo Palestinese, con la promessa, di forzare il blocco israeliano; ma il buon cuore, la compassione, fa differenze? La generosità guarda all’ etnia, alla religione, alla cultura di un popolo?
Io penso di no.
Fantasmi dal passato
Questa e’ una storia fatta di servizi segreti, morti, poteri forti e fiumi di denaro; cosi probabilmente comincerebbe le scrittore di libri gialli Carlo Lucarelli, ma indubbiamente il fantasma di propaganda due, il programma di rinascita democratica di Licio Gelli, e’ in questi ultimi anni più vivo che mai, radicato in un sistema politico viziato che tende ad allontanare sempre di più il potere democratico dalla nostra Repubblica. Licio Gelli e’ stato parecchie cose dagli anni 40 in poi: iscritto al gruppo universitario fascista, che negli stessi anni vedeva crescere anche il nostro attuale presidente della repubblica Giorgio Napolitano; Gelli e’ diventato dopo una rapida ascesa un ufficiale di collegamento tra il governo fascista e il Terzo Reich. Scoprì ben presto che la fine di Hitler si stava per avvicinare, così cominciò a collaborare con i partigiani, per assicurarsi di stare dalla parte vincente quando la partita sarebbe finita. Gelli ebbe anche l’ ordine di trasportare in Italia il tesoro di re Pietro di Jugoslavia, una ricchezza, soprattutto in oro, immensa. Il tesoro fu restituito poi anni dopo, ma 20 di quelle 60 tonnellate d’ oro non vennero mai recuperate. Dalla fine della seconda guerra mondiale alla metà degli anni ‘50 non si ebbero più sue notizie, si sospetta che abbia collaborato con la Cia per tenere sotto controllo ed impedire il contagio del comunismo in Italia, e pare anche, nel resto d’ Europa. Nel 1956 Gelli diventa direttore della Permaflex di Frosinone che era al tempo alimentata grazie alla cassa del Mezzogiorno; nel frattempo si riavvicina alla politica iniziando come portaborse per un deputato del partito democristiano. Nel giro di pochi anni fonda la loggia massonica propaganda 2, p2 appunto, concentrando all’ interno di essa un consistente numero di figure politiche, militari e finanziarie di spicco, che di fatto, cominciano a condizionare i processi politici del nostro paese. La p2, definita da Sandro Pertini una vera e propria associazione a delinquere, con il suo programma di rinascita democratica, che di democratico ha ben poco, ha parecchi obiettivi, tra cui la dittatura mediatica attraverso giornali e reti televisive con il compito anche di dissolvere la Rai. Lo scopo era appropriarsi di più giornali e frequenze possibili nelle regioni italiane per poi coordinarle tutte da una centrale che avrebbe deciso le linee editoriali e tutto il resto. Un altro punto forte del programma di Gelli e’ la delegittimazione della magistratura, limitando i loro poteri con l’ uso e abuso malsano delle normative d’ urgenza, presentando decreti legge che tolgono ai magistrati quanta più libertà di procedere possibile, il programma propone anche la divisione delle carriere, che avrebbe separato le funzioni ed i compiti tra magistratura giudicante ed inquirente, creando confusioni e problemi etici negli avvocati difensori obbligati a volte a rappresentare persone che loro stessi sapevano colpevoli. Questi punti insieme ad una rapida modifica dell’ ordinamento del governo, con una legge per conferire più poteri al Presidente del Consiglio, avrebbe sancito l’ immensa distanza dal popolo e la completa impunibilità della classe dirigente. Il governo attuale presenta tra le proprie più alte cariche due esponenti della p2: Silvio Berlusconi naturalmente, ed il capogruppo alla camera del popolo delle libertà Fabrizio Cicchitto; non si conosce il numero preciso dei componenti della p2 ma le liste riportano nomi di vari professionisti da ogni parte d’ Italia, tra i quali spuntano Maurizio Costanzo, Antonio Amato,Vittorio Emanuele di Savoia, Poggiolini (direttore generale del servizio farmaceutico arrestato nel ‘93 al quale avevano confiscato beni per trecento miliardi tra soldi quadri e lingotti d’ oro) e Michele Sindona, figura controversa, avvocato che morì in carcere dopo aver bevuto un caffè avvelenato; anche Roberto Calvi, banchiere del banco Ambrosiano morì, sembra suicida, impiccato sotto un ponte di Londra mandato sul lastrico, insieme alla sua banca proprio, dalla p2 per mano di Sindona. Nell’ 82 la p2 si inabissò dopo che indagini portarono alla luce le liste degli iscritti, costringendo l’ allora presidente del consiglio Forlani alle dimissioni, per aver ritardato la conferma del ritrovamento di queste. Anche Berlusconi venne condannato nel 1990 per aver giurato il falso davanti ai giudici, che gli chiesero se era o meno, affiliato con la loggia; dopo quattro anni si buttò in politica.
Il governo di Berlusconi, il 29 di questo mese di Luglio, chiederà la fiducia per il decreto legge sulle intercettazioni, e l’opposizione,data la compiacenza e il ruolo secondario cui l’ha relegata Berlusconi, rispettando anche in questo punto il programma della p2, certamente non glielo impedirà. Il programma di rinascita democratica della p2 non e’ un fantasma dimenticato grazie a Berlusconi che, possedendo il 70% degli organi d’ informazione, sbugiardando ogni volta la magistratura e aumentando i suoi poteri con leggi mirate a dargli in poco tempo sempre più autonomia e sempre più impunibilità, lo fa rivivere più forte che mai.
Il futuro ecosostenibile guarda al passato
Viviamo sommersi dal petrolio, tutta la nostra vita è fatta di petrolio: combustibili, oli, colle, inchiostri, vernici, l’agricoltura vive grazie al petrolio con cui funzionano i trattori, con cui si producono fertilizzanti e insetticidi. Molti saponi, detersivi, profumi sono derivati dal petrolio e anche alcuni tipi di dolcificanti. E’ impressionante la quantità di cose che provengono dal petrolio da cui noi dipendiamo direttamente ed indirettamente. Perché questo è successo? Perché abbiamo messo da parte un elemento naturale importante come la canapa? La canapa sostituirebbe quasi del tutto il petrolio, dalla canapa si estrae olio, si estrae combustibile, attraverso la cosiddetta polimerizzazione si possono ricavare moltissime materie plastiche, si possono produrre abiti e calzature. Utilizzata fin dal medioevo la canapa ha sempre costituito un elemento vitale ed indispensabile per le popolazioni. Utilizzo che e’ terminato nel Novecento dopo l’inizio del proibizionismo, che ha modificato le colture nel nostro paese che era tra i primi produttori. La canapa viene anche usata per il suo effetto medicale, in moltissime patologie e’ stata provata la sua utilità soprattutto nelle chemioterapie che essendo terapie pesantissime tolgono appetito ai malati. Viene impiegata nel glaucoma perché abbassa la pressione oculare, per i dolori cronici, l’emicrania, l’epilessia, prurigine, dolori mestruali e doglie, la sclerosi multipla. In tutte queste malattie è stato provato un effetto benefico della canapa, magari non curativo, ma già il fatto che aiuti le persone affette da queste malattie a ritrovare l’appetito, lo trovo sicuramente positivo. A volte il futuro non è davanti a noi. Ma sta dietro di noi!
Hanno suicidato un uomo
In quel momento ascoltando il telegiornale non ci feci nemmeno caso, un uomo sessantaduenne che uccide la nipote per incomprensioni famigliari; sebbene la notizia fosse da subito un po’ strana, in quel momento non mi stupii particolarmente: un uomo di mezza età giudicato, già dalle prime ore, come disturbato mentale che uccide la nipote, avvocato, con un colpo di balestra e poi si toglie la vita dopo qualche ora, sempre con la stessa balestra (e li ammetto che storsi un po’ il naso) per motivi di eredità, almeno da quello che nel momento intuii.
Quella strana notizia mi scivolò addosso, archiviandosi in una parte dormiente del mio cervello, e non ci pensai più. Ma questo disinteresse durò poco, forse un paio di giorni, fino a quando venni a sapere da un amico, per puro caso, che questo Stefano Anelli, assassino della nipote, morto poi suicida, non era proprio una persona qualunque, forse anche strana, ma non qualunque; Stefano Anelli, ingegnere in pensione, militante del vecchio PCI, era conosciuto da moltissimi internauti con lo pseudonimo di John Kleeves, firma con cui pubblicava su vari blog, articoli e scritti vari, quasi tutti però di stampo antiamericanista, scrisse anche un libro pubblicato da una piccola casa editrice, intitolato: Sacrifici umani. Stati Uniti: i signori della guerra. Il libro purtroppo non l’ ho letto, ma alcuni suoi articoli, come:” La propaganda di Hollywood a beneficio dell’ immagine Usa”; o come: “Non abboccare Saddam” del 2002 e “Hai abboccato Saddam” del 2003; li ho letti, e non li ho trovato per nulla farneticanti, come qualche giornale locale ha scritto nei giorni che seguirono la strana tragedia, magari in alcuni passaggi un po’ forzati, magari provocatori in alcuni punti, forse addirittura leggermente romanzati in altri, ma non li ho trovati farneticanti. Non era solo scrittore, molti sono i video dei suoi incontri e delle sue conferenze che girano per la rete.
Io sarò anche, come qualcuno penserà, un folle accecato dall’ amore per le cospirazioni, ma bisogna ammettere che sono molte le stranezze e le possibili incongruenze in questo caso di omicidio suicidio: il fatto che zio e nipote fossero sempre andati d’ accordo; la storia della presunta lettera che Anelli avrebbe mandato a Rosa e Olindo Romano per esprimere il proprio appoggio, lettera che nessuno ha visto e che forse verrà prodotta a tempo debito; la stessa modalità del suicidio provocatosi con una balestra costruita da lui, ammesso che sia possibile spararsi da soli con una balestra, magari armandola in una piccolissima 600, come sembra, dalle indagini della polizia sia successo; la stessa omissione dei media sulla doppia vita dell’ ingegnere in pensione; la succosa ciliegina sulla torta rappresentata dal luogo, una chiesa dedicata a santa Maria, santa morta proprio con una freccia nel collo come lo stesso Anelli, quasi una leccornia offerta a chi vive cibandosi di complotti.
Un uomo strano forse, ma sicuramente molto intelligente, preparato, addirittura scambiato da alcuni come storico americano impubblicabile nel proprio paese, un illuminato che scriveva del film: Forrest Gump, raccontandolo come un lungometraggio esclusivamente propagandistico costruito da un improbabile, ma non inverosimile, agenzia governativa per mostrare un americano ingenuo e profondamente buono, orgoglioso della sua divisa militare, che non avrebbe potuto fare del male a nessuno. Uno scritto con il quale io non riesco a trovarmi in disaccordo, un uomo strano forse, ma lucido, un nemico degli Stati Uniti e della propria supremazia autoproclamata, che trasforma ogni attacco in legittima difesa, e che continua ancora, sempre più ostinatamente ed insistentemente a professare una libertà ed una democrazia sempre più fasulla, che sembra ormai soltanto ad un miraggio.
Chi ha suicidato Stefano Anelli e John Kleeves?
domenica 12 settembre 2010
Morte e menzogna
Ho aspettato mezzanotte, quasi a voler lasciare, a chi ancora ne soffre e ne soffrirà, la fragile certezza sui colpevoli. 9 anni e 9 ore fa, il mondo intero conobbe, purtroppo, la mattanza a colori.
Secondo il governo americano, l’ undici Settembre 2001, 19 terroristi arabi, futuri martiri, mossi dall’ odio verso la democrazia e la libertà degli Stati Uniti, armati solo di temperini, dirottarono quattro aerei di linea americani (due Boeing 757 e due Boeing 767) per schiantarli contro due tra i più importanti simboli americani: le torri del World Trade Center ed il Pentagono; mentre il quarto si schiantò in Pennsylvania, i passeggeri avrebbero sopraffatto i terroristi, dopo che quest’ ultimi li costrinsero a chiamare i famigliari per raccontare ciò che stava succedendo.
Le torri gemelle dopo qualche ora caddero collassando su se stesse, un altro grattacielo, il WTC-7, crollò a 200 metri di distanza, per via, secondo la federal bureau, degli incendi sviluppatisi al suo interno; tutti e tre gli edifici crollarono sulla propria pianta, verticalmente, la nuvola di cemento che produsse il crollo invase tutta Manhattan, intossicando moltissimi soccorritori, che poi, ad anni di distanza si ritrovano, quelli ancora vivi, con gravi problemi ai polmoni.
Dopo meno di 48 ore l’ Fbi divulgò i nomi e le foto dei 19 attentatori, quelli diventarono, e ancora sono ufficialmente, i reali artefici di quest’ attacco al popolo americano.
Questa non vuole essere una perizia, non mi dilungherò su tutti gli scienziati, gli ingegneri, i piloti, che hanno espresso i loro dubbi sulla veridicità della versione ufficiale, sui presunti esplosivi utilizzati per demolire i tre grattacieli, sull’ impossibilità di riuscire a colpire il pentagono con un velivolo così grande e difficilmente governabile, sullo spegnimento dei transponder che non sarebbe in effetti così semplice come è stato detto.
Mi preme più che altro fare considerazioni sui cambiamenti apportati dai governi, Americano ed Europeo, e sulle limitazioni della libertà che questa opportunità, come gli stessi esponenti del governo hanno chiamato, ha prodotto.
Un immenso strumento di controllo, controllare per proteggerci, controllare per difenderci; difenderci da una rete terroristica mondiale, intangibile, di cui non si conosce nulla, solo un piccolo manipolo guidato da un arabo, Bin Laden, introvabile, quasi fosse un astratto o una figura mitologica, come se davvero fosse possibile che l’ intelligence più potente ed attrezzata del mondo non riesca a trovare un uomo, ed i suoi fedelissimi in mezzo ad un deserto.
Le riforme introdotte dall’amministrazione americana dopo l’11 settembre hanno toccato in particolar modo il settore della sicurezza interna. I provvedimenti hanno espanso i poteri delle autorità investigative e centralizzato le attività di intelligence e di controllo del territorio.
Lo Usa Patriot Act consente un maggiore scambio di informazioni tra le agenzie di intelligence Usa e le autorità investigative; elimina una serie di restrizioni al potere dello Stato di accedere e trattare i dati personali, con particolare riguardo alle fonti elettroniche; allenta i vincoli alle perquisizioni; espande i poteri federali nella regolamentazione delle istituzioni finanziarie americane e nel modo in cui queste ultime intrattengono rapporti con cittadini stranieri; crea nuovi reati e pene conseguenti in relazione ad atti terroristici.
Nel novembre 2002 il Congresso ha approvato lo Homeland Security Act, che concentra numerose agenzie governative – tra cui l’Immigration and Naturalization Service, la Cost Guard e la Border Patrol – in un nuovo ministero federale, il Dipartimento della Sicurezza interna. Settori come il controllo delle frontiere o la gestione dei flussi migratori sono passati dunque sotto il coordinamento di un unico organo centrale. La sua missione primaria è prevenire attacchi terroristici all’interno degli Stati Uniti; ridurre la vulnerabilità al terrorismo; minimizzare il danno di un attacco terroristico negli Usa e contribuire alle operazioni di soccorso. Il nuovo ministero ha tra i suoi compiti l’analisi di intelligence, la protezione delle infrastrutture, le contromisure per attacchi di tipo non convenzionale (biologici, chimici, nucleari, radiologici), la sicurezza dei trasporti e delle frontiere, la risposta rapida alle emergenze, il coordinamento tra le autorità esecutive dei vari Stati, le entità regionali o locali e il settore privato. I poteri del nuovo Segretario della Sicurezza interna sono molto ampi e gli garantiscono l’accesso a tutte le informazioni concernenti la sicurezza delle infrastrutture e le attività terroristiche, vere o presunte, all’interno degli Usa. Dietro autorizzazione del presidente, inoltre, può accedere anche ad altri tipi di informazioni sensibili.
Nel dicembre 2004, infine, con l’adozione dell’Intelligence Reform and Terrorism Prevention Act, è stata raccolta una delle più urgenti raccomandazioni della 9/11 Commission: la creazione di un Direttore nazionale dell’intelligence, nominato dal presidente – di fronte al quale è responsabile –, e confermato dal Senato. In sostanza, si tratta del “capo” dell’intero e complesso sistema di intelligence americano. Ha l’incarico di coordinare tutte le attività di intelligence interna, esterna e di difesa e dispone di ampi poteri di budget. Lo affianca il National Counterterrorism Center, una sorta di ‘banca’ delle informazioni di intelligence su terroristi noti o sospetti, con il compito di coordinare e monitorare i piani e le attività di contro-terrorismo di tutte le agenzie governative.
Anche la comunità europea ha compiuto, dopo l’ undici Settembre, un’ operazione di riassetto interno, gli Stati membri hanno dato molto più spazio alla cooperazione reciproca. L’ Ue nel suo complesso ha posto più degli Usa l’accento sugli strumenti diplomatici e sul ruolo delle istituzioni multilaterali come base per una strategia di lungo periodo per intervenire sulle cause sociali e politiche che nutrono la minaccia terroristica.
Le misure anti-terroristiche decise dall’Ue sono state inserite in un Piano d’azione per la lotta al terrorismo, che viene aggiornato di continuo e sottoposto a revisione da parte del Consiglio europeo due volte l’anno.
Il mandato di cattura europeo, destinato a sostituire le più complesse procedure di estradizione, implica il mutuo riconoscimento della richiesta di consegna di una persona, da compiersi entro novanta giorni, da parte dell’autorità giudiziaria di un paese membro. L’accordo sul mandato di cattura è stato raggiunto nel dicembre 2001 ed il provvedimento è stato approvato con una Decisione quadro del Consiglio nel giugno 2002.
Esistono numerosi organi europei, molte di queste iniziative accusarono pesanti ritardi, dovuti al mancato adeguamento alle norme europee da parte di alcuni stati membri, fino al marzo del 2004, quando l’ Europa, fu colpita dalla strage di Madrid, costringendo il consiglio europeo a sollecitare gli stati membri inadempienti, ad adottare la normativa conforme riguardo al mandato di cattura europeo.
In poche parole gli Stati Uniti si sono attribuiti il diritto di intervenire ovunque ritengano minacciati i propri interessi nazionali, calpestando ogni diritto alla privacy, controllando movimenti fisici e bancari di chiunque, lo stato americano, sospetti di terrorismo.
Chi ci sta difendendo? E da cosa ci sta difendendo?
L’ unica certezza rimane come sempre la morte, 2974 persone morirono quel giorno, altri intossicati, non se ne sa il numero, perirono poi, di malattie legate ai polmoni, per via delle polveri inalate.
lunedì 6 settembre 2010
Follia
Cammino guardandomi in giro sospettoso, non mi fido più di nessuno, la gente mi osserva, come se stesse cercando nel mio volto un segno di colpevolezza, mi sento controllato, mi manca l’ aria, sento che qualcuno mi osserva, ma non so perché, mi sento talmente insicuro e colpevole che potrei anche avere fatto del male, anche essere davvero artefice di qualcosa di brutto e cattivo.
Vado al supermercato, sanno già quello che comprerò, una signora dal sorriso forzato mi chiederà:<<carta o bancomat>> ma già conosce la mia risposta, come già sa cosa c’è nel mio carrello, riempio le sporte, mi sento osservato, gente dietro di me mi fissa, come aspettando una mossa falsa, come se sapessero che sto per mettere un piede in fallo, prendo le sporte e la cassiera mi da lo scontrino, sotto il totale poche parole mi congelano: Arrivederci a presto signor Alessandro.
Allungo il passo verso l’ uscita, sulle scale mobili mi osservano tutti, incrociando il mio sguardo durante la loro salita, nessuna espressione nei loro volti, automi in fila che salgono verso la luce, pronta ad inghiottirli; finalmente nel parcheggio, cerco la mia auto, maledetta distrazione, non ricordo mai la fila, dopo qualche minuto di osservazione la trovo fra due macchine nere, uguali, che prima non c’ erano; apro il baule di fretta e butto dentro la spesa, finalmente in macchina, finalmente mi sento sicuro, accendo il motore e parto.
Guido verso casa, non sono tranquillo, accendo la radio cercando un po’ di spensieratezza, ma non la trovo, tragedie, morti, storie escono dagli altoparlanti, ma tutte parlano di sangue e disperazione, un uomo sulla strada vestito di nero agita una paletta, un posto di blocco, cercano me.
Patente e libretto, glieli do, si avvicina al suo collega appoggiando i miei documenti sul cofano della volante. Si scambiano qualche parola i due, poi quello con la paletta ritorna verso di me: <<scenda signor Bolognesi>> mi dice, ma come sa il mio nome, come fa a conoscerlo se nemmeno ha guardato i documenti, allora e’ vero, allora ho davvero fatto qualcosa, ma non lo ricordo, non esco mai e quando lo faccio sono quasi sempre solo, che posso aver fatto, perché ora questi c’è l’ hanno con me? Quello della paletta mi prende per un braccio ordinando di seguirlo, vogliono qualcosa da me, ma io non so cosa. La mano inguantata stringe forte il mio braccio trascinandomi fino al baule della loro auto dove il suo collega armeggia con un aggeggio che mai avevo visto prima, mi trovo in bocca una specie di torcia con un filo attaccato al macchinario, <<Soffia>> furono le prime ed uniche parole che sentii pronunciare dal collega; soffio, dopo pochi secondi un suono mi dice di smettere, il carabiniere senza guardarmi mi toglie quest’ affare dalla bocca, uno scontrino esce da quella strana scatola, lo leggono, ed io leggo nei loro volti la delusione.
<<Il test e’ negativo>> dice il mio strano aguzzino<<deve seguirci in centrale>>; borbotto qualcosa, non capisco che cosa succede, riesco solo a dire:<< i miei surgelati>> il carabiniere mi tirò con forza, ed io con uno strattone mi ripresi il mio braccio, l'altro mi si avventa contro arrivandomi addosso a tutta forza, mi ritrovo steso sul cofano della mia macchina, tutti e due stavolta mi prendono, cerco di divincolarmi come posso, ma un dolore fortissimo alla nuca chiude i miei occhi.
Li riapro non so quando e non so dove, non riesco a muovermi, sono bloccato su una branda, intorno a me il bianco sterile fa da padrone, a fatica riconosco una porta, con una finestrella, qualcuno mi osserva, qualcuno fuori da quella stanza mi spia e parla di me, le uniche parole che sento sono:<< Ha dato di matto, abbiamo dovuto rinchiuderlo>>
Questa mattina mi sono svegliato normale, questa sera mi coricherò malato di mente.
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