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lunedì 8 novembre 2010

Hanno suicidato un uomo


In quel momento ascoltando il telegiornale non ci feci nemmeno caso, un uomo sessantaduenne che uccide la nipote per incomprensioni famigliari; sebbene la notizia fosse da subito un po’ strana, in quel momento non mi stupii particolarmente: un uomo di mezza età giudicato, già dalle prime ore, come disturbato mentale che uccide la nipote,  avvocato, con un colpo di balestra e poi si toglie la vita dopo qualche ora, sempre con la stessa balestra (e li ammetto che storsi un po’ il naso) per motivi di eredità, almeno  da quello che nel  momento intuii.  
Quella strana notizia mi scivolò addosso, archiviandosi in una parte dormiente del mio cervello, e non ci pensai più. Ma questo disinteresse durò poco, forse un paio di giorni, fino a quando venni a sapere da un amico, per puro caso, che questo Stefano Anelli, assassino della nipote, morto poi suicida, non era proprio una persona qualunque, forse anche strana, ma non qualunque; Stefano Anelli, ingegnere in pensione, militante del vecchio PCI, era conosciuto da moltissimi internauti con lo pseudonimo di John Kleeves, firma con cui pubblicava su vari blog, articoli e scritti vari, quasi tutti però di stampo antiamericanista, scrisse anche un libro pubblicato da una piccola casa editrice, intitolato: Sacrifici umani. Stati Uniti: i signori della guerra. Il libro purtroppo non l’ ho letto, ma alcuni suoi articoli, come:” La propaganda di Hollywood a beneficio dell’ immagine Usa”; o come: “Non abboccare Saddam” del 2002 e “Hai abboccato Saddam” del 2003; li ho letti, e non li ho trovato per nulla farneticanti, come qualche giornale locale ha scritto nei giorni che seguirono la strana tragedia, magari in alcuni passaggi un po’ forzati, magari provocatori in alcuni punti, forse addirittura leggermente romanzati in altri, ma non li ho trovati farneticanti. Non era solo scrittore, molti sono i video dei suoi incontri e delle sue conferenze che girano per la rete.
Io sarò anche, come qualcuno penserà, un folle accecato dall’ amore per le cospirazioni, ma bisogna ammettere che sono molte le stranezze e le possibili incongruenze in questo caso di omicidio suicidio: il fatto che zio e nipote fossero sempre andati d’ accordo; la storia della presunta lettera che Anelli avrebbe mandato a Rosa e Olindo Romano per esprimere il proprio appoggio, lettera che nessuno ha visto e che forse verrà prodotta a tempo debito; la stessa modalità del suicidio provocatosi con una balestra costruita da lui, ammesso che sia possibile spararsi da soli con una balestra, magari armandola in una piccolissima 600, come sembra, dalle indagini della polizia sia successo; la stessa omissione dei media sulla doppia vita dell’ ingegnere in pensione; la succosa ciliegina sulla torta rappresentata dal luogo, una chiesa dedicata a santa Maria, santa morta proprio con una freccia nel collo come lo stesso Anelli,  quasi una leccornia offerta a chi vive cibandosi di complotti.
Un uomo strano forse, ma sicuramente molto intelligente, preparato, addirittura scambiato da alcuni come storico americano impubblicabile nel proprio paese, un illuminato che scriveva del film: Forrest Gump, raccontandolo come un lungometraggio esclusivamente propagandistico costruito da un improbabile, ma non inverosimile, agenzia governativa per mostrare un americano ingenuo e profondamente buono, orgoglioso della sua divisa militare, che non avrebbe potuto fare del male a nessuno.  Uno scritto con il quale io non riesco a trovarmi in disaccordo, un uomo strano forse, ma lucido, un nemico degli Stati Uniti e della propria supremazia autoproclamata, che trasforma ogni attacco in legittima difesa, e che continua ancora, sempre più ostinatamente ed insistentemente  a professare una libertà ed una democrazia sempre più fasulla, che sembra ormai soltanto ad un miraggio.
Chi ha suicidato Stefano Anelli e John Kleeves?

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