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lunedì 8 novembre 2010

Il dispendio delle energie



Ormai si è deciso, il governo sovrano che guida questo paese calpestando quanti più diritti possibile, ha deciso, ignorando un referendum popolare del 1987, che senza nucleare non ci possiamo proprio stare.
In questi mesi abbiamo subito un vero e proprio stupro mentale, spendiamo troppo in energia, dobbiamo correre ai ripari, e così, con cinquant’ anni di ritardo rispetto ai paesi tecnologicamente più avanzati di noi,  l’ Italia sta per entrare ora nel sistema di produzione energetica più controverso e rischioso, e mentre nel resto del mondo più evoluto si comincia a pensare di dismettere le centrali nucleari, noi, insieme a paesi come Bulgaria, Russia, Cina e India stiamo mettendo in funzione le prime, o meglio, stanno mettendo in funzione, perché noi in realtà non abbiamo ancora cominciato a costruirle, non abbiamo nemmeno ancora deciso i siti nei quali sorgeranno questi impianti.

Dopo più di vent’ anni l’ Italia riprende la sua avventura nucleare. In questo paese delle favole, o meglio, delle bufale, ancora non sono stati smaltiti nemmeno i rifiuti radioattivi della nostra breve esperienza degli anni ottanta; rifiuti spesso stoccati in locali non adatti a contenerli, locali che non rispettano nessuna delle infinite norme di sicurezza a riguardo; rifiuti che si trovano sparsi in giro per tutto il paese, pare anche a Terzigno, luogo attualmente sotto i riflettori dove è in atto una vera e propria rivolta popolare proprio per il tema dell’ immondizia; luogo dove poco più di un mese fa, il 18 Settembre, è stato sequestrato un auto-compattatore carico di scorie radioattive.

Anche all’ ENEA di Roma sono stoccate tonnellate di scarti da fissione, ENEA che, in questi giorni per festeggiare il cinquantesimo anniversario della struttura, ha riavviato i due reattori sperimentali Trigo e Tapiro; probabilmente il sangue dei romani sarà raggelato alla notizia, memori sicuramente di ciò che accadde nel Giugno del 2007, quando, dopo un piccolo incidente, fu disattivato l’ impianto antincendio perché sovradimensionato che avrebbe addirittura potuto distruggere parzialmente la struttura. Dopo mesi il sistema antincendio era ancora escluso, ancora oggi non si sa nulla in merito alla messa in regola dell’impianto.

Così mentre Umberto Veronesi, probabile futuro presidente dell’ agenzia per la sicurezza nucleare, festeggia dicendo che i nuovi reattori sono belli e potenti; noi popolo ci sentiamo sempre più messi da parte, in balia di questi indegni rappresentanti, spesso alla fine della loro vita, che si prendono la responsabilità di fare progetti a lungo termine, perché fra vent’ anni loro non ci saranno più, e quando le centrali nucleari dovranno essere smantellate, perché queste durano poco più di trent’ anni e dismetterle costa più che costruirle, non ci saranno nemmeno più i loro figli.

Con il nucleare non risparmieremo, anzi i costi saranno molto più alti, l’ aumento sulle nostre bollette è stato stimato tra il 15 ed il 30%, il nucleare rimane più costoso della energia prodotta  dalle centrali idroelettriche esistenti e da quelle a carbone, ma la stima trae in inganno perché non vengono calcolati i costi per lo stoccaggio delle scorie e le spese di smantellamento degli impianti, che come dicevo prima, sono molto più alte di quelle per costruirli.

Miliardi di euro pubblici verranno investiti in questa follia, nella nostra Italia, la stessa di Leonardo da Vinci, di Galileo Galilei, di Totò, la stessa Italia (paese di Fermi, scopritore dell’ energia nucleare da fissione) che ai giorni nostri non è nemmeno in grado di gestire i rifiuti cittadini, comincerà presto a fare i conti con rifiuti  che devono essere stoccati, alcuni, anche per 250.000 anni.
Le generazioni future ringraziano per la fantastica eredità.

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