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lunedì 8 novembre 2010

Fantasmi dal passato


Questa e’ una storia fatta di servizi segreti, morti, poteri forti e fiumi di denaro; cosi probabilmente comincerebbe le scrittore di libri gialli Carlo Lucarelli, ma indubbiamente il fantasma di propaganda due, il programma di rinascita democratica di Licio Gelli, e’ in questi ultimi anni più vivo  che mai, radicato in un sistema politico viziato che tende ad allontanare sempre di più il potere democratico dalla nostra Repubblica.  Licio Gelli e’ stato parecchie cose dagli anni 40 in poi: iscritto al gruppo universitario fascista, che negli stessi anni vedeva crescere anche il nostro attuale presidente della repubblica Giorgio Napolitano; Gelli e’ diventato dopo una rapida ascesa un ufficiale di collegamento tra il governo fascista e il Terzo Reich. Scoprì ben presto che  la fine di Hitler si stava per avvicinare,  così cominciò a collaborare con i partigiani, per assicurarsi di stare dalla parte vincente quando la partita sarebbe finita. Gelli ebbe anche l’ ordine di trasportare in Italia il tesoro di re Pietro di Jugoslavia, una ricchezza, soprattutto in oro, immensa. Il tesoro fu restituito poi anni dopo, ma 20 di quelle 60 tonnellate d’ oro non vennero mai recuperate. Dalla fine della seconda guerra mondiale alla metà degli anni ‘50 non si ebbero più sue notizie, si sospetta  che abbia collaborato con la Cia per tenere sotto controllo ed impedire il contagio del comunismo in Italia, e pare anche, nel resto d’ Europa.  Nel  1956 Gelli diventa direttore della Permaflex di Frosinone che era al tempo alimentata grazie alla cassa del Mezzogiorno;  nel frattempo si riavvicina alla politica iniziando come portaborse per un deputato del partito democristiano. Nel giro di pochi anni fonda la loggia massonica propaganda 2, p2 appunto, concentrando all’ interno di essa un consistente numero di figure politiche, militari e finanziarie di spicco, che di fatto,  cominciano a condizionare i processi politici del nostro paese. La p2, definita da Sandro Pertini una vera e propria associazione a delinquere, con il suo programma di rinascita democratica, che di democratico ha ben poco, ha parecchi obiettivi, tra cui la dittatura mediatica attraverso giornali e reti televisive con il compito anche  di dissolvere la Rai. Lo scopo era appropriarsi di più giornali e frequenze possibili  nelle regioni italiane per poi coordinarle tutte da una centrale che avrebbe deciso le  linee editoriali e tutto il resto. Un altro punto forte del programma di Gelli e’ la delegittimazione della magistratura, limitando i loro poteri con l’ uso e abuso malsano delle normative d’ urgenza,  presentando decreti legge che tolgono ai magistrati quanta più libertà di procedere possibile,  il  programma propone anche la divisione delle carriere, che avrebbe separato le funzioni ed i compiti tra magistratura giudicante ed inquirente,  creando confusioni e problemi etici negli avvocati difensori obbligati a volte a rappresentare persone che loro stessi sapevano colpevoli. Questi punti insieme ad una rapida modifica dell’ ordinamento del governo, con una legge per conferire più poteri al Presidente del Consiglio, avrebbe sancito l’ immensa distanza dal popolo  e la completa  impunibilità della classe dirigente. Il governo attuale presenta tra le proprie più alte cariche due esponenti della p2: Silvio Berlusconi naturalmente, ed il capogruppo alla camera del popolo delle libertà Fabrizio Cicchitto; non si conosce il numero preciso dei componenti della p2 ma le liste riportano  nomi di vari professionisti  da ogni parte d’ Italia, tra i quali spuntano  Maurizio Costanzo, Antonio Amato,Vittorio Emanuele di Savoia, Poggiolini (direttore generale del servizio farmaceutico arrestato nel ‘93 al quale avevano confiscato beni per trecento miliardi tra soldi quadri e lingotti d’ oro) e Michele Sindona,  figura controversa, avvocato che morì in carcere dopo aver bevuto un caffè avvelenato; anche Roberto Calvi,  banchiere del banco Ambrosiano morì,  sembra suicida, impiccato sotto un ponte di Londra mandato sul lastrico, insieme alla sua banca proprio, dalla p2 per mano di Sindona. Nell’ 82 la p2 si inabissò dopo che indagini portarono alla luce le liste degli iscritti, costringendo l’ allora presidente del consiglio Forlani alle dimissioni,  per aver ritardato la conferma del ritrovamento di queste. Anche Berlusconi venne condannato nel 1990 per aver giurato il falso davanti ai giudici, che gli chiesero se era o meno, affiliato con la loggia; dopo quattro anni si buttò in politica.
Il governo di Berlusconi,  il 29 di questo mese di Luglio,  chiederà la fiducia per il decreto legge sulle intercettazioni, e  l’opposizione,data la compiacenza e il ruolo secondario cui l’ha relegata Berlusconi, rispettando anche in questo punto il programma della p2, certamente non   glielo impedirà. Il programma di rinascita democratica della p2 non e’ un fantasma dimenticato  grazie a  Berlusconi che, possedendo il 70% degli organi d’ informazione, sbugiardando ogni volta la magistratura e aumentando i suoi poteri con leggi mirate a dargli in poco tempo sempre più autonomia e sempre più impunibilità, lo fa rivivere più forte che mai.

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