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lunedì 8 novembre 2010

Il bruco "cancrindustria"


In Italia da anni ormai i posti di potere vengono affidati, non più a seconda della qualità, della sensibilità, dell’ efficienza e dell’ integrità morale di un individuo, ma a seconda del numero di scheletri che questi ha nell’ armadio, calcolando non i risultati ma il livello di ricattabilità. In questo paese, oltre al nepotismo, al clientelismo, se non sei ricattabile, se non sei controllabile non hai valore. E così ci troviamo sempre più ad avere cariche importanti rivestite da persone che, o dovrebbero stare in galera, o comunque, non dovrebbero avere la possibilità di ricoprire posti di potere.
Emma Marcegaglia, prima presidente donna di Confindustria, era sicuramente, insieme a molti altri, la persona meno indicata per ricoprire questa carica;  Emma, figlia di Steno e sorella di Antonio formano una famiglia ben conosciuta nei tribunali, proprietari di un impero per la lavorazione dell’ acciaio, il gruppo Marcegaglia e’ presente in Italia, in Cina, in Qatar, in Russia, con 50 insediamenti produttivi e quasi 7000 dipendenti, dichiarò nel 2009 che lo scudo fiscale era un male necessario, ma sicuramente, con il suoi 17 conti cifrati all’ estero  fino ad ora intercettati, ha sicuramente beneficiato di questo provvedimento.
Il conglomerato Marcegaglia nel 2009 non ha pubblicato né bilancio sociale, né bilancio ambientale, non si è dotato di alcun strumento, per la valutazione del rispetto dei diritti dei lavoratori e dei diritti umani. Nel 2008 nello stabilimento Marcegaglia in provincia di Cremona, un operaio ha perso la vita schiacciato da un pacco di tubi d’ acciaio.
Steno e Antonio Marcegaglia sono stati più volte indagati, e in qualche caso, anche condannati tra episodi di bancarotta, illeciti finanziari, turbative d’ asta e corruzione. Nel 2008 Il sostituto procuratore del tribunale di Bari mette sotto sequestro il sito, e blocca i lavori, di costruzione dell’ inceneritore che Ecoenergia SRL, controllata di Marcegaglia Energy, sta costruendo in provincia di Bari(inceneritore dissequestrato dall’ attuale governatore). Nel 2010 a Febbraio Steno Marcegaglia e’ stato messo sotto inchiesta, mentre quattro dipendenti del suo gruppo sono stati arrestati, perché accusati di aver smaltito, illegalmente,  migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosi e tossici.
Conti cifrati, evasioni, presunte manomissioni del bilancio, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza, sfruttamento, sono tutte cose che non dovrebbero permettere, ad una persona,  di ricoprire cariche di potere, ma qui in Italia, il paese dei contrari queste cose sono all’ ordine del giorno.
Non è moralità o buonismo, e’ semplice buonsenso, quello che spesso nel nostro paese manca, quello che avvalla una vera e propria metastasi che lentamente sta mangiando un intero paese, il nostro, dall’ interno, come un bruco fa con la mela.

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